BRINDISI- “Stiamo facendo la storia!” è questo il primo commento dell’avv. Emilio Graziuso, Presidente dell’Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore”, all’indomani della sentenza con la quale il Tribunale di Brindisi (in persona della dott.ssa Vittoria Uggenti) ha condannato la Banca Popolare di Bari a restituire ad un risparmiatore la somma di € 36.043,19, investita in azioni dell’Istiuto di credito pugliese.
Ed effettivamente, l’Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore” con i risultati ottenuti, a colpi di sentenze e non di parole, nella battaglia dalla stessa condotta “dentro e fuori le aule di Tribunale” al fianco degli azionisti della Banca Popolare di Bari e della Veneto Banca ha, effettivamente, invertito tutti i pronostici iniziali.
Quando, infatti, sono scoppiati gli scandali che hanno coinvolto la Banca barese e quella veneta, la situazione sembrava disperata per tutti i risparmiatori che avevano investito il proprio denaro, spesso frutto del lavoro di una vita, in titoli di detti Istituti di credito vedendoli, irrimediabilmente, andare in fumo.
Dal 2020, però, i risparmiatori hanno cominciato a tornare in possesso del mal tolto attraverso sentenze di condanna delle Banche.
“Abbiamo deciso di percorrere la strada della giustizia civile – afferma l’avv. Graziuso – ed il tempo ci ha dato ragione. Il gruppo di lavoro nazionale della nostra Associazione ha approntato una linea difensiva, che sta venendo ampliata ed aggiornata periodicamente, anche alla luce delle sentenze ottenute, per gli azionisti. Linea che sta venendo accolta in sede giudiziale”.
Ma torniamo alla sentenza del 7 dicembre 2022.
Nell’arco temporale tra il 2010 ed il 2014, il consumatore, pensionato privo di esperienza finanziaria alcuna, aveva acquistato presso la Banca Popolare di Bari, della quale era cliente da molti anni, azioni ed obbligazioni convertibili, successivamente convertiti dalla Banca in azioni, dell’Istituto di credito barese, prospettati, a quanto sostenuto in giudizio dal risparmiatore, come titoli sicuri e senza rischio alcuno per il capitale.
Solo successivamente, a seguito delle note vicende di cronaca che hanno coinvolto la Banca, il risparmiatore si è reso conto della natura, dei rischi e della pericolosità dell’investimento posto in essere e che, pertanto, il valore delle azioni in suo possesso era crollato vertiginosamente.
Inoltre, solo in quel momento, lo sfortunato risparmiatore apprendeva che i titoli dallo stesso acquistati non potevano essere rivenduti.
Facile immaginare lo sconforto per i risparmi di una vita visti andare in fumo.
Il consumatore, però, non si dava per vinto e decideva di intraprendere una battaglia legale per la tutela dei propri diritti.
Si rivolgeva, quindi, all’Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore” ed attraverso l’intervento della stessa riusciva, innanzitutto, ad ottenere la documentazione che non gli era stata consegnata dalla Banca al momento dell’acquisto dei titoli.
Non avendo sortito alcun effetto i tentativi volti al bonario componimento della controversia, il risparmiatore promuoveva un procedimento dinnanzi all’Arbitro per le Controversie Finanziarie, istituito dalla Consob, il quale si concludeva con una decisione con la quale veniva riconosciuto il diritto dell’associato “Dalla Parte del Consumatore” al risarcimento del danno pari all’importo della somma investita.
Nonostante ciò, però, la Banca non si adeguava a quanto disposto dall’Arbitro.
A questo punto, il risparmiatore, assistito dall’avv. Emilio Graziuso, ha promosso il processo conclusosi vittoriosamente con la sentenza del 7 dicembre 2022.
Con essa, il Tribunale, accogliendo integralmente le tesi sostenute e dimostrate dalla difesa dell’azionista, ha riconosciuto la violazione da parte della Banca intermediaria della normativa di settore ed in particolare degli obblighi di informazione sulla stessa gravanti con conseguente dichiarazione di risoluzione del contratto e diritto in favore del consumatore alla restituzione della somma di € 36.043,19, investita.
Dall’Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore” fanno sapere che la sentenza, da un punto di vista tecnico giuridico, è particolarmente importante in quanto afferma la centralità della Comunicazione Consob in materia di titoli illiquidi, come, appunto, le azioni Banca Popolare di Bari, vendute a migliaia di risparmiatori.
“Il magistrato ha accolto la nostra linea difensiva incentrata sul mancato rispetto degli obblighi di informazione gravanti sulla Banca e, come da noi sostenuto in giudizio, ha ravvisato la centralità della Comunicazione Consob” conclude l’avv. Graziuso.
BrindisiOggi
Congratulazioni. Ottimo lavoro …..