BRINDISI – Ignoti hanno devastato la piscina comunale di Sant’Elia, chiusa ormai da due anni e mezzo. I danni sono ingenti. Finestre rotte, infissi smontati. Ci sono anche dei fori che sembrano dei colpi di arma da fuoco contro le finestre. Già in passato la piscina era stata presa di mira dai vandali, ma ora questo gesto sembra molto di più. Lo stesso sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi, parla di atto intimidatorio nei confronti dell’amministrazione comunale.
“La devastazione che ha subìto la piscina comunale al quartiere Sant’Elia, per la natura dei danni provocati, non è a mio avviso derubricabile ad un mero atto vandalico, le azioni distruttive alla struttura e agli impianti sono troppe e specifiche per pensare a semplici teppisti – dice Rossi – Inoltre questo ultimo atto, il più eclatante, arriva dopo altri episodi simili ma di livello inferiore. È evidente a mio parere che siamo di fronte ad un atto intimidatorio, un inquietante tentativo di condizionare l’amministrazione comunale nelle decisioni da prendere sulla piscina comunale, i cui bandi in questi anni sono sempre andati tutti deserti, in merito ad una vendita o una gestione dell’impianto. Dopo la denuncia che l’ufficio sta producendo per i danni subiti, al mio rientro dall’assemblea nazionale dell’Anci che si tiene a Bergamo, porterò queste mie considerazioni e preoccupazioni nelle sedi opportune”. Intanto sulla vicenda indagano gli agenti della Digos. La piscina comunale è chiusa da due anni e mezzo. Sino al 2020 era gestita da una società privata, alla quale il Comune non ha concesso la proroga, nè tanto meno preso in considerazione un progetto di affidamento più lungo. L’amministrazione comunale nel 2020 decise infatti di mettere in vendita la struttura per fare cassa, ma i bandi sono sempre andati deserti. Lo scorso anno c’è stata una trattativa con una società di Cellino San Marco poi saltata.
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