Pensionato aggredito brutalmente e ridotto in fin di vita, condannato il vicino di casa

SAN MICHELE SALENTINO- Pensionato aggredito brutalmente e ridotto in fin di vita, condannato il vicino di casa. Un pensionato di 83 anni, Francesco Chirulli di San Michele Salentino,  lo scorso 20  gennaio al culmine di una lite per futili motivi venne percosso brutalmente  con un fucile dal suo vicino di casa, Vervoort Dirk August, un uomo di nazionalità belga di 53 anni. Questi , secondo la ricostruzione dei carabinieri che condussero le indagini, aveva raggiunto la vittima nella sua proprietà in contrada Pozzo Pallone ed al culmine di una lite scaturita dall’attività venatoria svolta dall’anziano, Vervoort con un fucile, utilizzato come fosse un bastone, si era avventato contro l’ottantatreenne e lo aveva percosso sino a ridurlo in fin di vita. I carabinieri due giorni dopo l’aggressione erano riusciti ad arrestare il 53enne e lo avevano condotto in carcere con l’accusa di tentato omicidio. Oggi si è concluso il processo, con rito abbreviato, a carico di Vervoort con la condanna alla pena di anni 6 e mesi 6 di reclusione oltre spese di detenzione in carcere e spese di costituzione di parte civile. Il Vervoort è stato altresì condannato ad effettuare in favore della costituita parte civile Chirulli Francesco il risarcimento dei danni subito nonché al pagamento di una provvisionale di 30mila euro. Nel procedimento Chirulli è stato difeso dall’avvocato Aldo Gianfreda. Nella sentenza si legge che Vervoort è stato condannato “perché, dopo aver raggiunto Chirulli Francesco all’interno della sua proprietà, poneva in essere atti idonei e diretti in modo non equivoco a cagionarne la morte; in particolare, il fucile alla stregua di un bastone, colpiva ripetutamente Chirulli Francesco, tanto da cagionargli lesioni consistite in “trauma contusivo toracico addominale chiuso, flc multiple, pnx destro, frattura angolo mandibolare sinistro composta, frattura processo traverso sinistro di L2, L3, L4 e processo spinoso di D2 non riuscendo nell’intento per cause indipendenti dalla sua volontà, in quanto Chirulli Francesco, con le ultime forze residue e poco prima di collassare, riusciva a chiamare Piccoli Giuseppe, che, nonostante si trovasse a distanza di circa 100-130 mt dal luogo dell’aggressione, udiva le richieste di aiuto della vittima e allertava il personale medico che, prontamente intervenuto, sottoponeva Chirulli Francesco ad “intervento chirurgico (in emergenza) di splenecttomia e packing epatico per lesione epatica post-traumatica”, sottoponendolo a “ventilazione meccanica, con emodinamica sostenuta da anime vasoattive”.

BrindisiOggi

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