BRINDISI- (Da Il7 Magazine )Dal Centro cittadino al rione Santa Chiara passando per quello della Commenda e Sant’Angelo, il cantiere per la realizzazione delle piste ciclabili è stato aperto ma i commercianti storcono il naso. Ci vorranno almeno tre mesi per la realizzazione e i disagi non mancheranno sino a quando i lavori non saranno completati. Intanto prende forma il progetto delle piste ciclabili nel contesto urbano della città di Brindisi, un progetto per il quale il Comune ha ottenuto un finanziamento di 600mila euro attraverso il bando del Ministero dell’Ambiente relativo al Programma di Incentivazione della Mobilità Urbana Sostenibile (PrIMus). Il Programma, destinato ai Comuni con almeno 50.000 abitanti, aveva una dotazione di 15 milioni di euro per il cofinanziamento di progetti che rientrano in una delle seguenti azioni: realizzazione di nuove piste ciclabili in grado di rispondere alla domanda di spostamenti urbani casa-scuola e casa-lavoro con erogazione di incentivi per l’acquisto di biciclette a pedalata assistita; sviluppo della sharing mobility in ambito urbano; sviluppo delle attività di mobility management presso le sedi delle Amministrazioni dello Stato (sedi centrali e periferiche), delle Amministrazioni territoriali, delle scuole e delle università. La novità era che il bando prevedeva una misura esclusivamente dedicata alla sharing mobility assegnando un finanziamento di 3,5 milioni di euro; questa scelta ha il valore di ratificare che le misure dedicate allo sviluppo e diffusione della sharing mobility sono pienamente riconosciute dalle Istituzioni come parte integrante delle politiche per la sostenibilità del settore dei trasporti, in particolare in ambito urbano. Il Comune di Brindisi ha concorso per l’assegnazione di 600mila euro dove il 25 per cento dovrà essere cofinanziato proprio dall’amministrazione comunale. A conti fatti: 450mila euro è stato erogato dallo Stato, mentre 150mila euro è la quota parte del Comune di Brindisi. Tra i requisiti del bando veniva richiesto di elaborare dei percorsi che unissero casa-lavoro e casa-studio. Questo percorso comincia dalla stazione centrale ferroviaria e si dirama in due piste ciclabili: una diretta verso piazza Cairoli, da cui inizia la zona pedonale e la zona a traffico limitato, e l’altra che a partire da via Tor Pisana si dirama verso la periferia ed in particolare verso il quartiere Commenda. Gli interventi di realizzazione della pista procedono per blocchi, si è partiti da via Palmiro Togliatti per proseguire in tutti gli altri quartieri inseriti nell’itinerario, e dureranno fino a febbraio 2023. Per tutta la durata dei lavori in via Palmiro Togliatti è fatto divieto di sosta su ambo i lati, inoltre entrambi i viali sono interessati dal restringimento della carreggiata. La pista, secondo il progetto, dovrebbe partire dalla stazione , percorrere via Torpisana, attraversando il sottopasso, in questo caso il Comune realizzerà delle guide per il passaggio delle bici, via Dalmazia, viale Aldo Moro per arrivare sino al tribunale e poi tornare indietro sino a piazza Cairoli. Da lì in poi è zona ZTL e si potrà procedere con tranquillità, le bici possono circolare senza problemi. Ci sarà una corsia per andare e una per tornare. Lo spartitraffico sarà restrinto, il parcheggio delle auto rivisto. Ad esempio il tratto che costeggia la scuola media Marzabotto, oggi a due corsie, diventa un’unica corsia. “È una grande novità per Brindisi la presenza di una pista ciclabile nei quartieri centrali della città, questo permetterà di recarsi a lavoro, a scuola o in stazione in maniera sostenibile e in sicurezza-ha detto il sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi- la città risponde bene a stimoli nuovi e innovativi, è stato un successo il noleggio dei monopattini elettrici e siamo certi che questa nuova infrastruttura sarà accolta positivamente”. Non sono della stessa opinione i commercianti che hanno le loro attività proprio lungo il percorso di realizzazione le piste. Parcheggiare lungo viale Aldo Moro in questo periodo è praticamente impossibile. “Viviamo di commercio e fortunatamente ci troviamo in una zona particolarmente trafficata- spiega il titolare di un alimentari- nonostante questo i clienti fanno fatica a raggiungerci e per questo preferiscono andare a fare la spesa altrove. Io mi auguro che tutto questo non ci metta sul lastrico”. Gli stessi dubbi e titubanze le ha anche un macellaio che spiega come le vendite siano calate da qualche settimana a questa parte. “Io mi chiedo se poi quando ci saranno le piste ciclabili resteranno parcheggi per la gente che si muove con l’auto- dice- perché altrimenti qui non entra più nessuno. Immaginate alla gente di passaggio, quelli che escono da lavoro e devono fermarsi al volo per fare la spesa . I parcheggi non li trovano di certo. Che il Comune ci dia delle risposte, noi le segnalazioni le abbiamo anche fatte”. Ma l’amministrazione comunale è convinta che a lavori terminati i cittadini saranno più che felici dei risultati , del resto questo è un progetto che si collega ad un altro di più ampio respiro, ossia quello che vede piste ciclabili anche per raggiungere la costa. “Abbiamo ottenuto diversi finanziamenti per la realizzazione di piste ciclabili in città, sulla costa e di collegamento con l’aeroporto per un totale di 1,7 milioni di euro” ha detto il vice sindaco e assessore ai Lavori pubblici Elena Tiziana Brigante. In particolare la pista ciclabile extraurbana, che sarà realizzata in un secondo momento, parte dal Casale, raggiunge Materdomini attraversando il sottopasso, percorre la litoranea lungo la sp41 e rientra svoltando verso l’aeroporto per poi ritornare al Casale. Questa sarà realizzata per la maggior parte in sede promiscua, tranne alcuni tratti che saranno realizzati in sede propria. L’ideale, ovviamente , è che sia in sede propria, all’esterno della carreggiata ma non sempre si riesce a farlo, i bandi hanno tempi differenti da quelli necessari per gli espropri. Nella prima fase della pista ci sono i tratti in sede propria perché sulla litoranea verso l’esterno della carreggiata dove c’è una possibilità di utilizzo delle aree. Realizzare una pista ciclabile richiede almeno un metro e mezzo di spazio per corsia che raddoppia nel momento in cui si realizzano i due sensi di marcia. A tutelare l’incolumità dei ciclisti ci saranno i segnali visivi e bande rumorose che inibiscono la velocità delle auto che non possono superare i 30 chilometri orari.
Lucia Pezzuto per Il7 Magazine
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