LATIANO- A una prima, distratta, occhiata sembrava solo una capanno di campagna abbandonato, di quelli che una volta erano usati dai contadini per custodire gli attrezzi da lavoro, all’interno invece c’erano montagne di pezzi di auto rubate. La scoperta effettuata oggi pomeriggio dai carabinieri della compagnia di San Vito dei Normanni, agli ordini del capitano Ferruccio Nardacci, con l’ausilio degli uomini della stazione di Latiano, coordinati dal maresciallo Massimo Ribezzo, ha svelato la vera natura della costruzione di circa 40 metri quadri di contrada Paradiso, in agro di Latiano: qualcuno ha usato il capanno come magazzino nel quale custodire parti di automobili da rivendere al mercato nero. I pezzi custoditi all’interno del capanno proverrebbero da automobili rubate nei mesi scorsi tra Lecce e provincia. L’unico, al momento, a finire nei guai è il proprietario del magazzino illegale e del fondo, finiti entrambi sotto sequestro, denunciato per ricettazione e riciclaggio e torchiato dagli inquirenti nella caserma di Latiano, senza essere poi arrestato.
Sembra quasi impossibile, però, che dietro alla catena di montaggio che parte dal Salento, coi furti delle automobili, arriva a Latiano, con i mezzi che vengono sezionati per ricavarne i pezzi, e finisce sul mercato nero degli autoricambi, possa esserci una sola mente: più verosimile è che dietro quella che sarebbe una vera e propria impresa criminale possa celarsi una banda, un’organizzazione strutturata in cui vari membri concorrono secondo i propri ruoli al funzionamento degli ingranaggi del sistema criminale. L’operazione sarebbe tuttora in corso, con i militari che starebbero ancora classificando e catalogando tutto il materiale presente nel capannone: un’automobile ancora integra e parti di altre 8 autovetture pronti per essere venduti sul mercato nero degli autoricambi. Il tutto sarebbe partito dal ritrovamento di un’autoradio rubata. Un reato un po’ fuori moda che, però, potrebbe aver fornito la giusta pista agli investigatori che ieri hanno scoperto il magazzino clandestino.
Le indagini da parte delle forze dell’ordine, ovviamente, proseguiranno nei prossimi giorni per smascherare i protagonisti della presunta organizzazione che portava avanti questo traffico illegale. Una vera e propria azienda pare essere stata smascherata, che agiva in un raggio di almeno 50 chilometri, coi furti commessi nel leccese e lo smembramento delle automobili nel capanno di contrada Paradiso, a Latiano, lontano quanto basta, secondo i criminali, per far perdere le proprie tracce una volta fatte sparire le vetture dalla circolazione. Non abbastanza lontano, evidentemente, per i carabinieri.
Maurizio Distante
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