BRINDISI- (Da Il7 Magazine ) Picchiato e preso a pugni in faccia, 15enne vittima di una spedizione punitiva, in quattro contro uno. E’ successo di nuovo, un minorenne sabato scorso, 8 ottobre, è stato picchiato da un gruppo di suoi coetanei ed è finito in ospedale. E’ accaduto in pieno centro storico a Brindisi, in piazza Matteotti, nei pressi del Municipio. Sabato sera, mentre la movida si anima davanti agli occhi di decine di persone un ragazzino è stato accerchiato ed aggredito finendo in ospedale con il setto nasale rotto. I protagonisti dell’ennesima pagina di violenza manco a dirlo sono minori, un gruppetto di quattro ragazzi tra i quindici ed i sedici anni che senza alcuna remora hanno pestato il 15enne. Stando a quanto riferito dai carabinieri di Brindisi che indagano sull’episodio, l’aggressione sarebbe scaturita da un litigio tra due gruppetti di ragazzi che ben si conoscevano tra di loro. Dopo un acceso scambio di battute l’alterco sembrava scemato ed alcuni ragazzi coinvolti nella discussione si erano persino allontanati. E’ stato in quel momento che il gruppetto dei quattro, notando il 15enne da solo, si è fatto avanti e dopo uno scambio di battute è passato all’azione. La vittima è stata accerchiata e picchiata. Poco importava se intorno vi erano altre persone ad assistere, gli aggressori dopo essersi sfogati si sono tranquillamente dileguati. Il 15enne è stato così soccorso e portato in ospedale dove i medici lo hanno sottoposto alle cure del caso. Quanto accaduto sabato scorso si va ad aggiungere ad una lunga lista di episodi di violenza registrati nel centro storico di Brindisi sempre durante il week end e sempre ai danni di giovanissimi. Benchè quest’ultimo non si possa raffigurare nel fenomeno delle baby gang che normalmente perseguitano ragazzini solitari e che non hanno conosciuto in precedenza va in ogni caso ad alimentare un allarme sociale particolarmente avvertito dai genitori dei minorenni. Le forze dell’ordine riferiscono che il fenomeno non è così preoccupante e che si tratta di episodi isolati per nulla connessi tra di loro ma la percezione della sicurezza o dell’insicurezza , in questo caso, è tutt’altra storia. Tra maggio e giugno scorsi si sono verificate una serie di aggressioni ai danni di ragazzini tra i 14 e i 16 anni dove gli autori agivano sempre nello stesso modo tanto da fare ipotizzare la presenza di una vera e propria baby gang. Gruppi scatenati di ragazzini che hanno preso di mira i loro coetanei. Il modus operandi, come dicevamo, sempre il medesimo, avvicinavano la vittima di turno, preferibilmente sola o al massimo in compagnia di una altro ragazzino e con una scusa banale , a volte senza neppure quella, attaccavano briga. La scelta della vittima non era casuale, miravano a soggetti apparentemente timidi, impacciati e meno reattivi in modo da assicurarsi di avere la meglio, come se il vantaggio numerico non fosse già abbastanza. Solo in un caso la vittima ha provato a reagire ed il risultato è stata una settimana di prognosi per le botte ricevute. Uno scaldalo se si pensa che gran parte di questi episodi sono avvenuti intorno alle 22 di sabato sera , in pieno centro, tra piazza Vittoria e Corso Umberto I, in pratica sotto gli occhi di decine di persone anche adulti che si sono guardati bene dall’intervenire. I genitori dei minori picchiati hanno sporto denuncia e stando alle informazioni trapelate dagli investigatori che si sono occupati di svolgere le indagini alcune delle quali tutt’ora in corso, pare che la gang sia quasi sempre la stessa. Bulli di quartiere che si spalleggiano tra di loro e si sentono più forti perché agiscono in gruppo. In quasi tutti i casi si tratta di maschietti ma non sono mancate anche liti violente e aggressioni tra femminucce. Emblematico l’episodio sempre in piazza Matteotti, davanti a Palazzo di Città quando una ragazza di 16 anni picchiò selvaggiamente una ragazzina di 14 anni davanti a decine di persone che riprendevano la scena con il cellullare. Il video fu postato sui social e in poche ore divenne virale. La vittima sotto la furia cieca della 16enne veniva strattonata per capelli mentre riceveva calci e pugni. Una scena a dir poco agghiacciante dove la rabbia, scatenata, si è detto, per alcuni apprezzamenti fatti dalla vittima su sul fidanzatino della 16enne, aveva preso il sopravvento. A fronte degli innumerevoli episodi di violenza le forze dell’ordine hanno rafforzato i servizi di controllo e pattugliamento del territorio soprattutto durante le ore serali del week end. Ma evidentemente c’è sempre qualcuno che riesce a farla franca. I residenti del centro cittadino si lamentano e continuano a inoltrare segnalazioni con la richiesta di prendere provvedimenti urgenti nei confronti di un fenomeno oramai dilagante e sul quale, dicono, grava anche il diffuso consumo di alcool tra i giovani. Quella della somministrazione degli alcolici ai minori apre di fatto un’altra piaga della nostra città. Le risse e le aggressioni talvolta sono scatenate anche dall’alterazione psicofisica dei ragazzi che in preda ai fumi dell’alcool sono più irascibili. Ma anche in questo caso le forze dell’ordine minimizzano ed assicurano che il fenomeno è meno rilevante di quello che sembra. Si tratterebbe più di un problema culturale e sociale che di esercizio pubblico. Tradotto: l’alcool i ragazzi riescono tranquillamente ad acquistarlo anche al supermercato e consumarlo per strada come se niente fosse piuttosto che entrare in un pub dove il gestore due volte su tre chiede un documento di riconoscimento prima della somministrazione. Negli ultimi anni tanto i Carabinieri quanto la Polizia entrano nelle scuole per sensibilizzare i ragazzi su temi importanti come il bullismo e le dipendenze da alcool e droghe. Ad oggi i ragazzi dinnanzi alle testimonianze ed al confronto con le forze dell’ordine si mostrano collaborativi ed interessati. Si vuol così pensare che gli episodi di violenza e gli atti di bullismo che si sono registrati , benchè possano essere opera degli stessi soggetti , siano realmente circoscritti a minori che hanno perso la lucidità e che in qualche modo si possano recuperare.
Lucia Pezzuto per Il7 Magazine
Che il fenomeno sia meno rilevante di quello che sembra, lo andassero a raccontare ai ragazzi picchiati e ai loro genitori….INCREDIBILE!!!!!
condannare i bulli ed anche l’inerzia di chi attorno a loro assisteva al pestaggio