BRINDISI – Si torna al carbone per tamponare la crisi del gas. Nei prossimi giorni il ministro dell’Ambiente Roberto Cingolani firmerà l’atto di indirizzo che consentirà di utilizzare le centrali termoelettriche alla massima potenza. Nell’elenco del ministro c’è anche la centrale Enel di Cerano. Sono sei le centrali a carbone attualmente attive in Italia. Da marzo scorso, subito dopo lo scoppio della guerra Russia-Ucraina, la centrale Federico II ha potenziato la sua produzione. I tre gruppi ad oggi marciano già al massimo del loro potenziale. Ma uno di questi ad ottobre sino alla fine dall’anno sarà in fermata per la manutenzione. Lo stabilimento andrà a pieno regime da gennaio 2023. I tre gruppi saranno utilizzati alla massima capacità con un aumento esponenziale del carbone, così come accadeva anni fa. Enel nel suo piano industriale ha comunque fissato per il 2025 la dismissione degli impianti con la totale decarbonizzazione. Un percorso iniziato a marzo 2021 quando è stato spento e dismesso definitivamente uno dei quattro gruppi. Da allora la centrale marcia con tre gruppi da 620 megawatt ciascuno, per una potenza complessiva di quasi 1900 megawatt. Il gruppo 2 è definitivamente uscito dalla rete. Al momento non ci sarebbero indicazione sul riattivo del gruppo 2. Per poterlo rimettere in funzione ci vorrebbero almeno sei mesi.
BrindisiOggi
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