Assistenza agli studenti disabili, ridotte le ore. Una mamma: “Mio figlio penalizzato due volte”

BRINDISI- (da Il7Magazine ) Assistenza agli studenti disabili, il Comune di Brindisi riduce le ore delle educatrici nelle scuole, la mamma di un bimbo: “Mio figlio penalizzato due volte”. La vita di un bambino diversamente abile è complicata già di per sé ma quando poi si aggiungono anche situazioni come quella che si sta verificando nelle scuole di Brindisi, dove le ore di assistenza vengono ridotte, la sua esistenza diventa ancora più difficile.

Ne sa qualcosa la mamma di un bimbo di 7 anni, Alessandro, il nome per ovvi motivi di privacy è di fantasia, che in questi giorni,  come tanti altri genitori,  è stata informata della drastica riduzione di orario inerente la presenza dell’educatrice. “Sono una mamma di un bimbo con disabilità cognitiva e una malattia genetica rara -spiega la donna- che solo ieri nel gruppo whatsapp delle mamme con bambini disabili ha appreso in via ufficiosa che per il prossimo anno scolastico i nostri figli avranno una significativa riduzione di orario per quanto riguarda la figura dell’educatrice”. Ora, la figura dell’educatrice nella assistenza dei bambini diversamente abili a scuola è fondamentale. Il suo ruolo è quello di facilitare la comunicazione dello studente disabile, stimolare lo sviluppo delle abilità nelle diverse dimensioni della sua autonomia, mediare tra l’allievo con disabilità ed il gruppo classe per potenziare le loro relazioni, supportarlo nella partecipazione alle attività , partecipando all’azione educativa in sinergia con i docenti.

L’educatrice fornita dagli enti locali non deve essere confusa con l’insegnante di sostegno fornito dal Ministero dell’Istruzione su richiesta dell’Ufficio scolastico e che tra l’altro cambia a seconda della classe che si frequenta. L’educatrice garantisce  ai bambini con disabilità fisica o psichica un percorso di crescita e sviluppo, volto a favorire il potenziamento delle abilità personali, relazionali e di socializzazione favorendo uno sviluppo armonico sviluppo evolutivo del minore. Specificatamente facilita e media la comunicazione dello studente con disabilità con le altre persone che interagiscono con lui, stimola lo sviluppo delle abilità nelle diverse dimensioni dell’autonomia di base e sociale, mediando tra l’allievo ed il gruppo classe per potenziare le relazioni tra pari. Ancora l’educatrice contribuisce al decremento dei comportamenti problema, sia comportamentali che relazionali, prevenendo così situazioni di rischio e valorizzando i modelli di comportamento positivi, favorisce, anche, l’acquisizione degli apprendimenti scolastici attraverso l’applicazione di modalità di trasmissione dei contenuti personalizzati e progettati sulle peculiarità del bambino stesso. “Noi famiglie siamo sconvolte dalla notizia che sembra essere veritiera- dice la mamma di Alessandro- come possono i nostri figli restare soli per qualche ora senza una figura specializzata, che spesso per continuità è con loro dall’infanzia fino si spera alla scuola secondaria? Senza l’unico vero punto di riferimento dei bambini e delle famiglie perché li accompagna per anni lungo un percorso in salita”.  Alessandro, dopo un anno di fermo pedagogico, tra meno di un mese comincerà la scuola primaria e dopo essere stato seguito costantemente per tre anni dalla sua educatrice rischia di trovarsi con una assistenza ridotta e non certo sufficiente alle sue necessità. Le ore, infatti delle educatrici passeranno da 18 a 12 ed a ciascuna professionista se prima erano affidati due bambini ora ne saranno assegnati almeno quattro. In sintesi, meno ore per i giovani studenti diversamente abili ma il doppio del carico del lavoro per le educatrici con il rischio che qualcuno possa anche restare fuori. “A questo punto, potrebbe accadere- dice la mamma di Alessandro- che l’educatrice impegnata a seguire più studenti in diverse scuole decida di scegliere, a giusta causa, la sede più comoda. Faccio un esempio, l’educatrice di mio figlio se dovesse avere tre ragazzi in uno stesso plesso e mio figlio in un altro ancora potrebbe, dico potrebbe, decidere di rinunciare ad assistere Alessandro in favore di un altro bambino che si trova nello stesso istituto degli altri tre. Io, questo punto, non mi sentirei di giudicarla. Lo capirei, ma mio figlio perderebbe la continuità assistenziale  con il rischio di perdere quei progressi fatti sino ad oggi”.

Così a poche settimane dall’inizio dell’anno scolastico tra i genitori dei bimbi diversamente abili è già scattato l’allarme. La figura dell’educatrice riveste un ruolo fondamentale nella vita di questi bambini, per questo motivo la preoccupazione è tanta. “Ridurre le ore con gli educatori e le educatrici, sarebbe come togliere qualche ciclo di chemio ai malati oncologici! È di vitale importanza la terapia per bambini e ragazzini con disabilità cognitiva e/o motoria- dice ancora la mamma del bimbo- Considerando che spesso è la scuola uno dei pochi ambienti di integrazione per i nostri figli.Si dovrebbe investire sui servizi ai disabili, non tagliare i fondi. Si dovrebbero retribuire gli educatori come meritano, spesso laureati ma con una paga inferiore a quella che spetterebbe loro. Si dovrebbero incentivare coloro che svolgono un ruolo importante nella crescita e nella vita di bambini disabili.

L’avvocato Nocco e la dottoressa Galiano con i loro educatori hanno svolto in questi anni un lavoro impeccabile, consentendo ai ns figli progressi enormi che con la riduzione delle ore rischierebbero di invertire il processo. Hanno svolto attività meravigliose anche con laboratori estivi e invernali, hanno fatto vivere esperienze uniche a chi non ha la possibilità di viverle perché il destino, la sfortuna, ha deciso che debbano vivere con tantissime difficoltà ogni giorno, spesso da soli con le loro famiglie”.

Dal Comune di Brindisi al momento tutto tace , ma sebbene la notizia della riduzione delle ore delle educatrici sia ancora ufficiosa, nessuno vuol rischiare che il proprio figlio possa essere penalizzato ulteriormente. “Pertanto, chiedo che la decisione di ridurre l’orario ai nostri figli venga rivista, mancano pochi giorni all’inizio del nuovo anno. Non c’è più tempo, si deve intervenire per il bene, il benessere e la salute di chi è già molto sfortunato- conclude la mamma di Alessandro- La scuola è l’unico ambiente di integrazione se viene a mancare l’educatrice che ha questo ruolo i bambini restano soli”.

Lucia Pezzuto per Il7 Magazine

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