BRINDISI- Oltre tre ore di discussione per cambiare la parola solidarietà in apprezzamento. Alla fine però l’ordine del giorno presentato dai consiglieri Roberto Fusco (Si democrazia) e Riccardo Rossi (Bbc) è passato all’unanimità. Con questo l’assise ha espresso “apprezzamento per l’attività svolta da Greenpeace e chiede all’Enel di rinunciare all’azione giudiziaria in corso ed alle richieste di risarcimento dei danni avanzati all’associazione ambientalista in conseguenza dei fatti avvenuti nel luglio 2009, in cui alcuni attivisti appesero alcuni striscioni sulla ciminiera della centrale Enel di Cerano”. I due consigliere chiedeva all’assise di votare la solidarietà a Greenpeace, poi su richiesta della maggioranza, la parola solidarietà è stata sostituita con “apprezzamento”. In realtà nella sostanza non è cambiato molto. Ma così sono stati accontentati tutti, salvo alcuni lavoratori dell’Enel che subito dopo il dibattito in consiglio hanno mandato una nota nella quale il comitato Energia ambiente e territorio definiva l’ordine del giorno come una “grave interferenza nell’attività della magistratura.” Tanto, che nel comunicato si legge: “Noi siamo con la magistratura”. A questo i due consiglieri Rossi e Fusco hanno risposto che l’ordine del giorno rappresentava un appello all’Enel a rinunciare alle azioni legali avviate, senza alcun riferimento né alla magistratura né alle forze dell’ordine.
Nel frattempo durante la discussione il sindaco Consales ha ribadito di voler la dismissione e la bonifica degli impianti di Edipower. Rossi ha chiesto un consiglio monotematico sull’assetto industriale, Brigante ha risposto che il Pd è pronto al confronto. Mentre il capogruppo del Pdl, Mauro D’attis ha parlato di lobby del carbone.
Insomma tutti ne parlano, la vicenda va avanti da anni, molti consiglieri, salvo Rossi che è appena arrivato, siedono in consiglio almeno da un decennio, ma le cose non cambiano. Non esistono ancora convenzioni con le società elettriche, che stabiliscono limiti, condizioni e ricadute. O meglio ne esisteva una nel 96 poi stracciata nei suoi contenuti nel 2003 con l’amministrazione di centrosinistra. Nulla è cambiato poi con il centrodestra, in sette anni non si è mai firmato alcun documento, salvo poi scoprire successivamente di aver ottenuto un parco da Enel in cambio di un accordo con la quale la precedente giunta rinunciava a forme di risarcimento in caso di vicende giudiziarie. Insomma per ora solo parole e con un Centro di Ricerche Enel pronto a licenziare alcuni operatori a causa di crisi e tagli.
Questioni energetiche a parte, il consiglio comunale ha approvato oggi il piano urbano del commercio. Il piano prevede la possibilità di insediare sul territorio cittadino altri 15 mila metri quadrati di strutture medie non alimentari. In poche parole possono sorgere negozi di qualsiasi genere, basta non alimentare, che hanno una dimensione compresa tra i 250 e i 2500 metriquadrati. Per volontà degli uffici tecnici , avallata dalla parte politica, non si è voluto indicare nessuna zona in particolare, a dire del dirigente Nicola Zizzi, non si è voluto agevolare nessun proprietario di terreni. Quindi per l’apertura dei nuovi negozi si fa riferimento solo alla compatibilità urbanistica delle strutture, cioè alla destinazione d’uso. Praticamente tutto resta invariato, le zone con tale compatibilità restano le stesse di prima.
Approvate anche le convenzioni con l’Università di Bari e del Salento, il Comune manterrà fede ai suoi impegni economici salvo imprevisti. Anche se non sarà più presente a Brindisi l’unica facoltà esistente con i suoi corsi, quella di Scienze sociali politiche e del territorio, restano solo gli altri corsi di laurea
Tra gli altri argomenti passata a maggioranza anche la richiesta avanzata dal consigliere comunale dell’Api, Francesco Cannalire di incaricare un soggetto terzo per certificare i bilanci della Multiservizi nell’attività degli ultimi 5 anni, questo dopo la perdita di 5 milioni di euro presentata nell’ultimo bilancio dalla società a totale partecipazione del Comune.
Lucia Portolano
Agli attivisti di greenpeace sempre attenzione e solidarietà, per chi muore di fame e non ha un lavoro nemmeno un cenno. Mi chiedo se fusco e rossi, oltre le stupidaggini, in testa hanno qualcos altro. Perchè le pagliacciate è ora che finiscano. I movimenti ambientalisti devono rimanere associazioni, al potere ci vuole qualcuno che pensi alle cose serie.
I licenziamenti al centro ricerche esistono solo nell’immaginario di chi scrive o nella testa dell’amico che ha dato la notizia. Tutti editorialisti in questa città.
In sindacati in maniera unitaria hanno inviato diversi comunicati stampa lanciando l’allarme sui tagli al centro ricerca di Enel per la sede di Brindisi. Sempre unitariamente hanno sollecitato l’intervento delle Istituzioni per evitare tagli al personale. Per i giornalisti un comunicato stampa è una fonte primaria…e non il suo immaginario o la notizia di un suo amico. Cordiali saluti
Lucia Portolano
Finalmente un po’ di solidità ai Corsi di Laurea (… le facoltà non esistono più, in tutta Italia, dal 30 ottobre 2012) presenti a Brindisi. Una convenzione di 15 anni permetterà una seria programmazione. In bocca al lupo ai ragazzi che sceglieranno di studiare a Brindisi
Una precisazione..non esisteranno neanche i corsi di Scienze politiche sociale e del territorio, trasferiti a Lecce