BRINDISI- Un’osservazione guidata della luna piena al telescopio a cura dello studioso astrofilo Cosimo Galasso quella in programma venerdì 12 agosto, con inizio alle ore 21.30, presso l’isola di Sant’Andrea di Brindisi – nell’area del vecchio faro di Punta Riso. L’esperienza è pensata per regalare l’emozione di esplorare la superficie lunare, tra valli e mari di lava, fratture della superficie, antichissimi crateri – formatisi da impatti di meteoriti ed asteroidi miliardi di anni fa – e vaste distese pianeggianti, circondate dalle Alpi e dagli Appennini lunari. L’ingresso è gratuito previa prenotazione, fino ad esaurimento di 40 posti, sulla pagina di Eventbrite rebrand.ly/LunaPiena. Attraverso il telescopio sarà possibile letteralmente “volare” sulla superficie della Luna, il corpo celeste più vicino a noi e quindi anche il più luminoso e dettagliato che possiamo osservare. Da sempre la Luna ha avuto un’influenza profonda sulla vita del nostro pianeta; l’alternarsi delle maree, gli adattamenti evolutivi in molte specie viventi, la sua influenza sulla crescita vegetale. Infine il suo influsso sull’uomo, non solo dal punto di vista biologico ma anche da quello spirituale e culturale. La Luna che gli antichi chiamavano con tanti nomi, da Artemide a Selene a Ecate, il satellite che con la sua impassibile luce argentea illumina le notti terrestri e accende la fantasia di scrittori e artisti. Dall’alto della sua dimora sembra portare con sé saggezza e consolazione. «Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, silenziosa luna?», s’interrogava Leopardi affidandole le sue inquietudini profonde e gli interrogativi che reclamavano accoratamente una risposta. Un mondo di silenzio in cui il freddo degli spazi cosmici si alterna con il calore che arroventa le rocce. La Luna, il primo e unico corpo celeste su cui ha messo piede l’uomo. La visita guidata parte dall’aspetto astronomico e dalla meccanica lunare per snodarsi attraverso il mito e arrivare a parlare di noi e di come ancora la Luna riesca ad affondare i suoi riverberi nel nostro pianeta e nella nostra emotività. Il mito attribuisce alla Luna una storia d’amore con un mortale, Endimione. Ma essendo la sua mortalità un ostacolo, la Luna chiese a Zeus di concedere al suo innamorato un sonno eterno che gli permettesse di conservare la propria giovinezza. La Luna andava a trovarlo tre notti al mese, le stesse notti di novilunio in cui non appariva in cielo.
BrindisiOggi
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