INTERVENTO/ Ci sono due questioni a dir poco scottanti che meritano di essere approfondite, per rispetto nei confronti dei cittadini di Brindisi. Il riferimento è al deposito di GNL proposto da Edison ed al deposito di carburanti proposto dalla società Brundisium, entrambi nell’area retro portuale di Costa Morena.
Il sindaco Riccardo Rossi, a cui spetta il compito di rappresentare la propria comunità cittadina, si è pronunciato più volte contro la realizzazione di tali impianti, sulla base dei progetti presentati e sottoposti al vaglio degli enti competenti.
Il problema non è sul merito di tale scelta che, sotto certi aspetti, potrebbe addirittura risultare condivisibile, quantomeno in riferimento alla localizzazione di tali depositi.
E’ necessario fare chiarezza, invece, sul metodo utilizzato da Rossi e dalla sua Amministrazione per far valere le ragioni del Comune di Brindisi.
Il Rossi-sindaco ed il Rossi-presidente della Provincia (all’epoca dei pareri era lui anche al vertice dell’ente di via De Leo) sbandiera ai quattro venti la sua contrarietà, ma poi i pareri forniti da entrambi gli enti sono risultati nulli (e quindi inaccettabili). E’ come se Comune e Provincia di Brindisi si fossero astenuti o fossero risultati assenti, lasciando la strada spianata al rilascio delle autorizzazioni per la effettiva realizzazione di tali opere.
Troppo facile sbraitare sugli organi di stampa o attraverso i social e poi presentare scartoffie che non hanno permesso alla comunità brindisina di dire qual era il proprio pensiero su quanto si vuole realizzare.
E’ più o meno quello che accade ormai da quattro anni quando si parla di modello di sviluppo per Brindisi. Tante parole, ma poi tale modello non lo conosce neanche chi ne parla, per il sol fatto che non esiste.
Rossi, pertanto, chiarisca cosa sta facendo per far valere le ragioni di Brindisi su entrambe le vicende (Edison e Brundisium) e se ha proposto ricorso nelle sedi opportune e soprattutto chiarisca se ha avviato dei procedimenti disciplinari nei confronti di chi ha messo in condizione l’ente-Comune di sbagliare per ben due volte, peraltro su questioni così delicate.
Chiediamo, a questo punto, che anche la magistratura valuti se è necessario approfondire alcuni aspetti e, in particolare, se è normale che si sbagli con tanta facilità, spianando la strada alla realizzazione dei depositi attraverso un “no” inefficace.
Del resto, la Regione Puglia non ha potuto far altro che sconfessare Rossi, sottolineando che il Comune e la Provincia di fatto non si sono opposti (perché non lo hanno fatto in maniera corretta).
Troppo semplice fare gli ambientalisti e poi nascondersi dietro un errore (ripetuto in entrambi i casi). Così facendo, è stato proprio l’ente a guida Riccardo Rossi a spianare la strada a gas, benzina e gasolio nel porto di Brindisi. Una storia a dir poco strana che altrove avrebbe già provocato inchieste e dimissioni. Ma qui nessuno si scolla dalle poltrone, neanche chi queste scelte di Rossi avrebbe dovuto contrastarle, nell’interesse dei brindisini.
Lino Luperti – Movimento Regione Salento
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