INTERVENTO/ Un disabile che cade all’uscita di un centro commerciale. Un’anziana che ruzzola rovinosamente al suolo a causa dell’asfalto sconnesso. Notizie che frequentemente vengono pubblicate dagli organi di stampa locali senza provocare alcun intervento. Non si può certo dire che Brindisi sia una città accessibile per i disabili e gli anziani. Sarebbe finalmente ora che anche il Comune di Brindisi si dotasse di un “Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche”. Il PEBA è uno strumento che permette la conoscenza delle barriere presenti sul territorio a livello di mobilità, proponendo soluzioni adeguate ed interventi in grado di garantire un territorio fruibile da un’utenza allargata. Il Piano andrebbe redatto di concerto con le associazioni dei disabili. Introdotti nel 1986, con l’articolo 32, comma 21, della legge n. 41, e integrati con l’articolo 24, comma 9, della legge 104 del 1992, che ne ha esteso l’ambito agli spazi urbani, i PEBA sono lo strumento individuato dalla nostra normativa per monitorare e superare le barriere architettoniche insistenti sul territorio. Il Piano, di cui ogni comune dovrebbe essere dotato, serve a rilevare e classificare tutte le barriere architettoniche presenti in città e può riguardare edifici e spazi edifici ma anche strutture private. C’è da augurarsi, allora, che anche il Comune di Brindisi adotti quanto prima questo strumento che potrebbe costituire un complemento essenziale del prossimo Piano Urbanistico Generale.
Movimento Femminile Repubblicano
(Lucia DE GIORGIO e Rita DELL’ERBA)
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