BRINDISI- Si è svolto nella giornata del 21 giugno, un meeting tra i decisori istituzionali per fare il punto sugli screening oncologici attivi nella Asl Brindisi, con il coinvolgimento dei responsabili dei servizi e degli operatori impegnati nei programmi di prevenzione.
L’incontro, svolto a Tenute Lu Spada, è stato organizzato e moderato da Stefano Termite – Direttore del Dipartimento di Prevenzione Asl Brindisi e Responsabile del Centro Screening aziendale. I lavori sono stati introdotti da Flavio Maria Roseto – direttore generale Asl, Riccardo Rossi – sindaco di Brindisi, Donatella Martucci – Presidente provinciale Federfarma. Hanno relazionato sulla programmazione regionale Rocco Palese – Assessore regionale alla Sanità, Fabiano Amati – Presidente Ia Commissione Consiliare Regione Puglia, Nehludoff Albano – Dirigente del Servizio regionale Promozione della Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro.
“Quello che abbiamo avuto oggi a Brindisi – dice Rocco Palese – è stato un confronto proficuo sulla messa a punto degli screening oncologici per la mammella, la cervice uterina e il colon, ma ci stiamo organizzando per quelli di polmone, vescica e prostata. Gli screening sono grandi strumenti di prevenzione. Serve, però, una massiccia sensibilizzazione degli utenti che devono avvicinarsi a questo tipo di pratiche per affrontare meglio i rischi della malattia del secolo, il tumore. L’incontro di questa sera rappresenta una svolta: lo stesso vale per i programmi della Regione, con le delibere e le leggi in materia approvate in questi mesi. Per ora c’è la legge sullo screening del carcinoma alla mammella, seguiranno quella sul colon e sulla cervice uterina: questi provvedimenti sono raccordati col piano nazionale della prevenzione oncologica 2022-2027. Le Asl devono organizzarsi in tal senso poiché la medicina preventiva e predittiva è quella che meglio salvaguarda la salute delle persone”.
In qualità di “tecnico specialista” si è espresso Nehludoff Albano: “Questa sera abbiamo condiviso il percorso col quale la Regione ha dato impulso alla riorganizzazione, la ripartenza e il potenziamento dei programmi di screening oncologici. È stato un confronto fondamentale coi professionisti della sanità brindisina su temi importanti come le modalità per garantire il rilancio e la qualità dei percorsi di screening attraverso i protocolli operativi che la Regione ha approvato e che vanno a delineare nel dettaglio le prestazioni utili alla prevenzione dei tumori della mammella, della cervice uterina e del colon retto. Abbiamo anche ragionato sulle prospettive di evoluzione di questi programmi in seguito all’approvazione del piano oncologico nazionale che è attualmente in via di definizione”.
Un secondo momento dell’incontro ha riguardato la presa in carico del paziente che è stata trattata da Angelo Greco – direttore del Dipartimento Assistenza primaria Asl Brindisi, Michele Lisco – Medico di medicina generale e responsabile dell’Ufficio aziendale per le cure primarie, Saverio Cinieri – direttore di Oncologia dell’ospedale Perrino e presidente Aiom, e Maurizio Portaluri – direttore del Dipartimento oncoematologico, radioterapico e radiodiagnostico.
I professionisti coinvolti in prima persona nella gestione dei programmi di screening nella Asl Brindisi hanno fatto il punto sui protocolli operativi. Stefano Termite ha illustrato l’organizzazione degli screening oncologici attivi nella Asl, mentre sono entrati nel merito dell’attuazione dei protocolli – in qualità di responsabili scientifici e ognuno per le proprie competenze – Pietro Gatti e Paolo Tonti per lo screening del carcinoma del colon retto, Alessandro Galiano e Mariangela Capodieci per lo screening del carcinoma della mammella, Massimo Stomati e Anna Maria Nimis per il carcinoma della cervice uterina.
Ha concluso Termite: “I programmi redatti dal Dipartimento Promozione della Salute sono molto sfidanti poiché ci portano a un livello di qualità elevatissimo, prevedendo la tracciabilità dei percorsi e il monitoraggio di tutte le attività di prevenzione di ogni singolo centro della Puglia. Si tratta di un cambiamento epocale: col sistema di business intelligence messo a regime, avremo un cruscotto dal quale monitorare in ogni momento la situazione di tutti gli screening. Tutto questo fa il pari con l’estensione della popolazione target: le fasce di popolazione interessate dai programmi saranno ben più ampie di quelle attuali con un impegno di risorse tecnologiche e umane molto importante. A differenza delle dotazioni strumentali che riusciamo ad acquisire agevolmente, pur tenendo contro dei tempi previsti per l’espletamento delle gare, c’è qualche difficoltà nel reclutare risorse umane per indisponibilità soprattutto di personale medico. Alla luce di questo, dobbiamo adottare nuove modalità organizzative per ottenere i risultati richiesti dalla Regione. C’è anche un’altra sfida: la Regione ha imposto un piano di recupero di tutto quello che non è stato possibile fare nel 2020 e nel 2021 a causa dell’emergenza Covid. Noi faremo il possibile per raggiungere i risultati.”
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