Contessa : “Nomina di prefetti dei lavori pubblici con poteri straordinari per evitare il fallimento”

INTERVENTO/ La situazione in cui versa il nostro paese diventa ogni giorno sempre più drammatica, tanto da rendere difficile anche la individuazione di soluzioni che possano consentire una inversione della rotta.

Non è pensabile, in ogni caso, attribuire tutte le responsabilità di ciò che sta avvenendo unicamente agli effetti della pandemia e del conflitto in corso tra Russia e Ucraina. In realtà, la crisi del sistema è evidente ormai da anni e coinvolge tutti i settori economici e produttivi. Un segnale tangibile, insomma, di un meccanismo di governo della cosa pubblica che ormai non funziona più e che patisce le conseguenze di evidenti sottovalutazioni da parte della “politica”. E’ cronaca di tutti giorni, ad esempio, quella collegata alle dichiarazioni di vari Ministri i quali si ostinano ancora oggi ad affermare che “va tutto bene” e che la situazione è sotto controllo grazie alle linee di intervento messe in campo dal Governo.

La realtà è che si continua a procedere a colpi di “decreti legge” che non conferiscono alcuna sicurezza al “sistema”, soprattutto in considerazione del fatto che vengono superati da successivi decreti che di fatto vanificano gli effetti dei precedenti.

Un ginepraio che rende il nostro paese poco appetibile a livello internazionale ed allo stesso tempo mette in ginocchio le imprese italiane, costrette a districarsi tra indecisioni legislative e malfunzionamento della macchina burocratica. Le “litanie burocratesi” ormai hanno il sopravvento su tutto.

Condizioni drammatiche che fanno intravedere la strada del non ritorno anche per chi aveva sperato nei possibili effetti benefici del PNRR che invece sembra destinato ad un inesorabile fallimento. Il che provocherà un autentico “tsunami” nel nostro paese, per effetto del mancato utilizzo delle risorse messe a nostra disposizione e della ulteriore perdita di credibilità a livello comunitario.

Noi di Ance abbiamo lanciato probabilmente per primi l’allarme di ciò a cui si stava andando incontro, ma non siamo stati ascoltati (quello che sta accadendo anche nella gestione dei bonus edilizi ne costituisce una drammatica conferma).

Oggi diciamo a gran voce che l’unica speranza di venir fuori da questa situazione drammatica è quella di instaurare un nuovo rapporto tra Stato e Imprese improntato su un rapporto fiduciario per la gestione del PNRR, mettendo in campo la figura dei “prefetti dei lavori pubblici” a cui attribuire poteri straordinari (sul modello di ciò che è stato già fatto per chi oggi guida le Zes e magari in 5 settimane e non in 5 anni).

Non si tratta di “commissariare” poteri già esistenti, ma di provare a venir fuori da una situazione gravissima, superando contrasti e lungaggini delle varie diramazioni dello Stato ed individuando proprio in questi “prefetti” i soggetti che possono chiedere al Consiglio dei Ministri di pronunciarsi in maniera risolutiva per dirimere contrasti e diversità di vedute, spianando la strada alla effettiva realizzazione delle opere pubbliche.

In questo contesto, l’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili può e deve avere un ruolo che va dal supporto operativo nella fase di individuazione delle criticità (quella del costo dei materiali, se affrontata con il giusto piglio decisionale, sarebbe stata superata ormai da tempo) alla capacità di rimettere in marcia migliaia di cantieri grazie alle proprie imprese ed alle professionalità esistenti nelle tantissime aziende “sane” di questo comparto.

Si tratta, però, di decidere se evitare di continuare ad andare a sbattere contro il muro delle inefficienze. Ma il tempo a disposizione ormai è davvero agli sgoccioli.

Angelo Contessa – Presidente ANCE Brindisi

 

2 Commenti

  1. Sarebbe il caso che qualche volta, oltre al solito “pianto greco” per l’aumento dei prezzi e la burocrazia malata, ci si preoccupasse delle quotidiane morti sul lavoro e del lavoro nero… di chi la responsabilità, in questo caso?

  2. Sarebbe il caso che qualche volta, oltre al solito “pianto greco” per l’aumento dei prezzi e la burocrazia malata, ci si preoccupasse delle quotidiane morti sul lavoro e del lavoro nero… di chi la responsabilità, in questo caso?

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