BRINDISI- ( Da Il7 Magazine) Crollano i soffitti nelle nuove case popolari alla zona Torretta di Brindisi, i residenti: “Lavori fatti male, così non si può vivere”. E’ trascorso solo un anno dalla consegna dei nuovi alloggi popolari alla Torretta ma i guai per gli ex residenti di Parco Bove non sono finiti. L’intonaco dei soffitti continua a crollare all’interno degli appartamenti nuovi di zecca e qualcuno rischia anche di farsi male. Negli ultimi mesi è accaduto già diverse volte, il Comune di Brindisi è intervenuto tempestivamente richiedendo l’intervento della ditta che ha eseguito i lavori di costruzione, la News House, ma il problema non sembra essersi risolto e se un danno viene riparato , puntualmente se ne registra un altro. Gli inquilini sono esasperati. “Stavamo pranzando, avevo appena messo i piatti in tavola- raccontano- quando all’improvviso è crollato l’intonaco del soffitto. Eravamo io e mio marito. Non si può immaginare lo spavento”. Interi pezzi di intonaco continuano a staccarsi come fossero fogli di carta, per non parlare delle macchie di umido che cominciano a fare capolino lungo gli angoli delle pareti. E dire che ben 28 famiglie hanno lasciato le baracche di Parco Bove per gli appartamenti alla Torretta nella speranza di trovare un alloggio dignitoso. Il complesso della Torretta è composto da cinquanta appartamenti distribuiti in quattro edifici con case di diversa tipologia dai 45 ai 90 metri quadrati. Alcune sono state realizzate per ospitare famiglie che hanno componenti diversamente abili. Sui terrazzi sono stati installati i pannelli fotovoltaici per il riscaldamento dell’acqua ed i solai dotati di cappotto termico, che garantirà un notevole risparmio energetico e di inquinamento atmosferico. E’ stato realizzato anche una piazzetta attrezzata con altalena per bimbi diversamente abili ,uno scivolo e persino un campo da basket. La piazzetta è stata intitolata a Sandro Pertini, simbolo di legalità. Nonostante l’aspetto accogliente, neppure qui si trova pace. “Abbiamo aspettato anni per avere queste case- dicono- il Comune ci aveva promesso che non avremmo avuto problemi ma anche qui viviamo con la paura che ci possa cadere il soffitto in testa. Siamo andati tante volte a fare le segnalazioni. Poi l’altro giorno ci hanno detto che se vogliamo che vengano eseguiti i lavori dobbiamo impacchettare la nostra roba e fare spazio. Ma noi non possiamo uscire da casa e togliere i mobili , dove andiamo?”. Il problema del crollo dell’intonaco si era presentato anche nei mesi scorsi. Ad esempio a dicembre 2021 c’erano stati diversi episodi, in particolare a cause delle infiltrazioni di acqua. Quella volta il Comune di Brindisi aveva aperto un’indagine sulla esecuzione dei lavori e sulla tipologia dei materiali utilizzati per la realizzazione delle palazzine. L’Ufficio tecnico aveva inoltrato una lettera di contestazione alla ditta esecutrice che era subito intervenuta per il ripristino dello stato dei luoghi. I mesi passano ma le criticità restano ed i problemi pure. Nell’ultima riunione condominiale è stato comunicato a tutti gli inquilini interessati da questo disagio di riferire tempestivamente al Comune quanto accade nelle loro abitazioni e di prepararsi all’intervento tecnico imballando la mobilia. Ora, il trasloco per queste famiglie è una ipotesi impensabile se si considera che non hanno altri luoghi dove andare e pur volendo restare nell’appartamento è altrettanto difficile vivere la quotidianità mentre svolgono lavori edilizi di quel tipo. A tutto questo poi si aggiungono una serie di altri disagi che la signora Adele così ci descrive: “Il mio citofono è collegato con quelli degli altri inquilini. In pratica quando si suona ad un campanello, squilla il mio. Sono io a dover rispondere e ad aprire per gli altri. Sembra una barzelletta ma è storia vera. Da quando sono venuta ad abitare qui il mio citofono suona in continuazione ed io sono costretta a rispondere ed aprire il portone per gli altri”. Nel frattempo vi è anche il problema degli infissi che in queste settimane cominciano a gonfiarsi e staccarsi dalle pareti, anche qui non si capisce cosa sia accaduto. Per non parlare del contatore del gas per il quale non è possibile al momento differenziare i consumi. Accade così che il conto totale venga suddiviso in parti uguali tra gli inquilini indipendentemente se in un appartamento ci siano due o più persone e se i consumi siano differenti. Alla luce di questi disagi qualcuno rimpiange Parco Bove. “Quasi , quasi , se potessi tornerei in quelle case- dicono. Per lo meno se c’era un problema lo risolvevi da solo senza aspettare che il Comune intervenisse”. Ma Parco Bove nel frattempo non esiste più, l’intera area nei mesi scorsi è stata bonificata. Le vecchie baracche sono state demolite ed ora c’è solo un grande spiazzo che , stando a quanto più volte riferito dal sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi, sarà utilizzato per realizzare nuovi appartamenti popolari. Il Comune di Brindisi ha già intercettato il finanziamento: 3milioni di euro per realizzare 30 alloggi popolari proprio tra Parco Bove e Paradiso. Nell’ambito del “Programma dell’Abitare Sostenibile e Solidale”, la Regione Puglia ha finanziato i progetti proposti dal Comune di Brindisi, realizzati in collaborazione con Arca Nord Salento, per un importo complessivo di oltre 3 milioni di euro. Le somme saranno destinate: alla realizzazione di un programma costruttivo su aree comunali denominate “Parco Bove” di circa 15 alloggi di edilizia residenziale pubblica di proprietà comunale e 15 alloggi di proprietà dell’Agenzia Arca Nord Salento, in via Galileo Galilei; alla realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria nell’ambito di insediamenti di edilizia residenziale pubblica, a servizio dell’area ex Parco Bove, del quartiere Paradiso, e dell’area relativa al quartiere CEP Paradiso.
Lucia Pezzuto per Il7 Magazine
È una vergogna..i miei genitori dopo 17anni di sofferenze gli hanno assegnato la casa in piazza Pertini..contenti ed entusiasti all’inizio ma dopo è stato un incubo.case fatte con materiale scadente..soldi spesi per sistemare tutto..nonostante vivono di pensione sociale ma soprattutto la rabbia che mia madre è invalida con grossi problemi è sta cadendo in depressione.bollette carissime perché non si capisce quanto è il consumo.sono senza parole e questa comune deve risolvere al più presto questa situazione xchè il malumore che si vive è troppo è le persone sono disperate anziché vivere in serenità dopo tanta attesa
E siamo alle solite! Chi doveva controllare l’esecuzione dei lavori? Non è difficile individuare le responsabilità dopo pochi mesi dalla consegna delle abitazioni….
E’ semplicemente vergognoso cio’ che accade.Troppe le problematiche ad appena un anno dalla consegna degli appartamenti.Paradossale il commento dei malcapitati inquilini: ” stavamo meglio quando stavamo peggio”.Troppo limitativo,oltreche’ comodo dare la colpa alla ditta esecutrice.L’organo di controllo in fase realizzativa,spettava alla firezione dri lsvori in rappresrntsnza del Comune.Posdibile che nel corso dei mesi di realizzazione delle opere nessuno tencico drl comune ,ha verificato i tempi e le fasi costruttive degli immobili?E se la casa fosse stara la loto,si sardbbero comportati con la stessa leggerezza?9Credo che la risposta sia ovvia.E della “nuova” ,si fa per dire, spiaggia di Cala Materdomini, ne vogliamo parlare?Progetto rivisto in economia ed esecuzione dei manufatti in legno senza adeguato tratramento protettivo del legno.Le passerelle,realuzzate in una wualita’ di legno inadeguato per l’ambiente marino,dono state private dal piu ‘ comune trattamento protettivo: chissa’ se arriveranno a questo autunno.Cj dono dpusgge private realizzate in ligno ma trattate adeguatsmentd,che sono jn piedi da diversi decenni.Possibile che un ptofano come me debba notare inadempimenti che non dovrebbero sfuggire neppure al meno organizzato organo tecnico di controllo,in questo caso comunale?
Semplicemte…V E R G O G N A !
P.s.: non sono jn sbitsnte drglj slloggi delka Torretta,ne frewuento lidi organuzzati.Sono solo un semplice cittadino.