Oggiano: “La compravendita dei consiglieri comunali è ancora viva e vegeta”

INTERVENTO/ Ennesimo scivolone del sindaco Rossi in termini trasparenza e legittimità dell’agire politico ammnistrativo. Dopo aver  illegittimamente nominato Dirigente dei servizi sociali del Comune di Brindisi  il Segretario Generale della Provincia di Brindisi, oggetto lo stesso di un procedimento disciplinare da parte del Ministero dell’Interno, dopo aver  illegittimamente indicato il componente nel Comitato di Gestione dell’AdSP del MAM, dichiarato peraltro inconferibile dall’Agenzia Nazionale Anti Corruzione, dopo avere concesso illegittimamente numerose proroghe ad appalti di servizi scaduti da molto tempo, dopo aver aumentato illegittimamente in sede di proroga di quasi 600.000 euro il valore economico di un appalto di servizi,  il Sindaco Rossi pervicacemente ed  in totale spregio alle norme statali, e nella fattispecie all’art. 60 comma 1 del TUEL (Testo Unico degli Enti Locali) e all’art. 7 comma 2 del così detto decreto anticorruzione n. 39/2013, nomina se stesso ed il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Paolo Legrazie rispettivamente   Vicepresidente e componente del Consiglio di Amministrazione  del Consorzio per la gestione dei Servizi sociali dell’Ambito Brindisi-San Vito dei Normanni!  A tutela del futuro del Consorzio, dei suoi lavoratori e dei soggetti fragili assistiti dai servizi erogati dallo stesso, che si appresta a gestire milioni di euro in termini di servizi sociali fondamentali e vitali per dette   categorie più fragili,  a tutela di tutti gli atti amministrativi che il Consorzio dovrà adottare, passibili di nullità se adottati da organi con all’interno soggetti come il Sindaco Rossi ed il consigliere comunale Legrazie chiaramente inconferibili ed incompatibili, oggi ho sollevato i profili di incompatibilità ed inconferibilità degli stessi  in  Conferenza dei Capigruppo chiedendo un urgente riscontro al Segretario Generale del Comune di Brindisi, essendo lo stesso Responsabile dell’Anticorruzione del Comune di Brindisi ai sensi dell’art. 15 del dlgs anticorruzione n. 39/2013. Questo da un punto di vista giuridico amministrativo. La cosa che invece squalifica politicamente questa vicenda, già denunciata da Fratelli d’Italia, è come il mercimonio delle istituzioni e  la stagione della compravendita dei consiglieri comunali sia ancora viva e vegeta: un sistema che lo stesso  Rossi  in passato denunciava quando era opposizione e che da quando invece gestisce le leve del potere utilizza disinvoltamente e spregiudicatamente. Come definire altrimenti l’operazione di nomina del consigliere Legrazie nel cda del Consorzio per la gestione dei servizi sociali (ufficialmente lo stesso all’interno  del Movimento 5 Stelle in opposizione  ma già da diverso tempo la stampella dell’azzoppata e variegata maggioranza di sinistra che sostiene il sindaco Rossi)? Mi permetto sommessamente di consigliare al sindaco Rossi ed al consigliere Legrazie, in virtù del rispetto per l’Istituzione che gli stessi rappresentano, di togliere immediatamente e senza indugio le cause di incompatibilità ed incoferibilità: scegliessero loro quale incarico conservare e/o da quale incarico dimettersi.  Dovessero scegliere i brindisini la scelta sarebbe fin troppo facile.

Dott. Massimiliano Oggiano

Capogruppo Fratelli d’Italia

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