BRINDISI- (Da Il7Magazine) Genio eclettico ed estroverso della moda, primo a produrre abiti in cashmere in Cina dai toni e colori unici, il brindisino Antonio Maria Martini è stato uno degli stilisti più brillanti del nostro tempo lasciando un segno sulle passerelle di tutto il mondo. Martini, al secolo Antonio Saponaro, si è spento il giorno di Pasquetta, il 18 aprile scorso, nella sua casa a Milano, circondato dalle due figlie, Ada e Giada, frutto del suo secondo matrimonio con una donna di origini cinesi. Antonio Maria Martini era nato a Brindisi nel 1947 , a giugno avrebbe compiuto 75 anni se una brutta malattia non avesse preso il sopravvento. La sua eleganza era il suo marchio distintivo. Negli ultimi anni tornava spesso a Brindisi, dove vive il fratello e dove ha sempre conservato profondi legami di amicizia come quella con Corrado De Rinaldis Saponaro con cui si ritrovava l’estate a Monticelli, sulla costa ostunese. “ Quando eravamo ragazzi lui studiava moda a Firenze ed io ero all’Università a Roma, ci vedevamo sempre il fine settimana- racconta Corrado- Poi lui si trasferì a New York. La sua vita è stata segnata da una costante : il coraggio di andare sempre oltre, di sperimentare anche realtà diverse” . Comincia così la carriera di Antonio Maria Martini, in un altro continente. Dopo aver studiato presso l’Accademia delle Belle Arti a Firenze di sposta in America alla Parson school of designer di New York, erano gli anni tra 1979 ed il 1982. “Non è andato a New York come emigrato- sottolinea Corrado- bensì è andato come colui che porta la sua esperienza, quella acquisita a Firenze, dove gli aspetti del commercio avevano un bacino più vasto. E’ lì a New York che conosce Oleg Cassini ed entra nel suo staff. Cassini fu il suo maestro. Erano gli anni ’70”. Oleg Cassini rappresenta nella vita di Antonio Maria Martini il trampolino di lancio. Cassini, conte di origine russa, fu uno degli stilisti più famosi al mondo, colui che creò quei 300 vestiti che contribuirono a fare di Jacqueline Kennedy la first lady più elegante e amata del pianeta. Martini proprio da Cassini acquisì quelle doti che lo spinsero nella vita sempre a “fare”. “All’epoca Antonio era giovane ed aveva voglia di fare e tanta passione. Tutte cose che assorbì dal suo mentore- dice, ancora, Corrado- Io andavo spesso a trovarlo in America. In uno di questi viaggi mi presentò Raquel Welch, una delle attrici di Hollywood più famose. Lui lavorava tanto con queste grandi star. Antonio con Cassini vestì donne famose , influenti come Geraldine Ferraro, unica donna italoamericana candidata alla Vicepresidenza degli Stati Uniti. La seguì per tutta la campagna elettorale. Fu proprio Antonio a presentare Geraldine a Susanna Agnelli che poi la invitò in Italia. Negli anni ’90, su suggerimento di Cassini, tornò in Europa per cercare di aprire dei franchising. Questa cosa si trascinò per sei, sette anni. Ma non andò molto bene. Dopo di ché tornò per qualche tempo in America e poi andò prima in Giappone e poi in Cina”. La vita di Martini è stata un continuo viaggiare, un perenne esplorare nuovi paesi e nuove culture che lui faceva proprie con uno stile del tutto personale. Ma il successo , lo stilista brindisino, lo raggiunge proprio in Cina, un paese tanto distante dall’Italia e tanto diverso dalla cultura occidentale. Qui Martini crea per la prima volta dei capi unici, fatti in cashmere. “E’ qui in Cina che comincia la lavorazione del cashmere -dice Corrado- Si occupa personalmente della produzione spostandosi in Mongolia. Per fare il cashmere le pecore non si tosano, lo sanno tutti, si pettinano. Ebbene lui faceva anche questo. E’ stato il primo stilista ad organizzare una sfilata di moda in Tibet. Antonio nella vita ha fatto davvero tante cose anche creare un nuovo marchio: Jones and John. Erano gli anni tra il ’90 e il 95, Antonio pensò alle teenagers che cercano negli armadi delle mamme ma anche alle mamme che vogliono avere un abbigliamento giovanile. Creò degli abiti in cashmere adatti per tutte l’età . Aprì moltissimi punti vendita e una delle caratteristiche dei suoi modelli fu lo zebrato ed il maculato. Per i suoi abiti scelse come testimonial la modella Valeria Mazza. Scelse lei per la sua freschezza, perché poteva rappresentare le teenagers degli anni ’90, era diversa dalle top model di Valentino o di Channel”. Anche la vita privata di Martini finisce sotto i riflettori, frequenta donne bellissime e famose, star di Hollywood e finisce per sposarsi due volte. “Antonio nella sua vita si è sposato due volte, la prima con una donna americana poi diventata direttrice di Christie’s, la più grande casa d’aste al mondo, poi con una donna cinese dalla quale ha avuto due figlie che gli sono state accanto sino alla fine- prosegue Corrado-Antonio ha continuato a lavorare sino a che la malattia glielo ha permesso, andava in Cina per fare consulenza alle case di moda, si occupava di organizzare le sfilata. La sua grande passione gli abiti da sera. Lui, in Cina, è considerato l’emblema dello stile italiano, era molto conosciuto. Il suo volto era persino sui manifesti”. Ma nonostante la vita all’estero ed i successi raccolti Martini resta sempre legato alle sue origini. Lo si vedeva spesso in giro per la città con il cappello, il foulard colorato e la sua immancabile pipa. “Viveva a Milano ma veniva spesso a Brindisi, soprattutto l’estate che trascorreva con me a Monticelli- ricorda Corrado- Di Brindisi diceva: “E’ un grande peccato che non si riesca a smuovere questa città che ha tante potenzialità”. Lui guardava Brindisi e la immaginava a colori. Per esempio il villaggio pescatori, secondo lui sarebbe bastato colorare le case per renderlo più attrattivo. E’ sempre stato un creativo, una persona che amava fare”. Antonio Maria Martini con il suo stile ha vestito moltissime donne, tra queste icone di eleganza e raffinatezza. La sua grandezza fu premiata dal Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, che volle insignirlo della onorificenza di Commendatore. Lo stilista, a sua volta, omaggiò Ciampi e sua moglie in un incontro pubblico a Pechino con un prezioso scialle di cashmere bianco da lui stesso realizzato.
Lucia Pezzuto per Il7Magazine
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