CAROVIGNO- La buona nuova quest’anno arriva in anticipo rispetto al solito. Ritrovato il primo nido di fratino della stagione 2022 a Torre Guaceto. Ora più che mai è necessario che gli utenti rispettino il divieto di accesso alla riserva con cani: se i genitori venissero spaventati abbandonerebbero le uova.
La scoperta risale agli ultimi giorni. Il personale del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto era impegnato nell’attività di monitoraggio dell’area protetta quando ha avvistato il primo nido della stagione lungo le spiagge della riserva.
La riproduzione della specie andrà avanti per tutta l’estate e se gli standard di tutela si manterranno gli stessi degli anni precedenti, metteranno su famiglia nell’area protetta, almeno dieci coppie.
“Le uova appena trovate, si schiuderanno tra circa 20 giorni ed i piccoli vedranno finalmente la luce – ha spiegato Giacomo Marzano, biologo faunista del Consorzio di Torre Guaceto -, Ogni nuova nascita rappresenta una conquista per l’intera specie a rischio di estinzione a causa dell’impatto antropico sulla costa”.
A Torre Guaceto il fratino è regolarmente monitorato da oltre 10 anni e, grazie agli studi svolti, il Consorzio ha ideato un Piano di Gestione dell’area protetta molto attento alla tutela della specie, grazie al quale la quota di popolazione si mantiene stabile.
In riserva, infatti, si combattono le minacce al fratino attraverso varie e diversificate azioni. Si tutela la posidonia oceanica, vegetazione marina capace di ridurre la forza del moto ondoso responsabile, in parte, dell’erosione costiera, con il divieto di ancoraggio nell’intera Amp. Si portano avanti interventi di ricostruzione del sistema dunale. E’ fatto divieto di erezione di strutture, anche amovibili, nelle aree più delicate della Amp. La pulizia delle spiagge viene svolta a mano, in modo tale che i nidi non vengano danneggiati. Infine, è fatto divieto di introduzione di cani, per la cui accoglienza verrà attrezzata la futura Porta della Riserva.
Il Consorzio fa tutto ciò che è in suo potere per proteggere il fratino, ma affinché ogni prezioso esemplare riesca a nascere e poi a crescere per dare vita a nuovi piccoli, è necessario che gli utenti della riserva rispettino il divieto di introduzione dei cani.
Spesso chi condivide la propria vita con un amico a quattro zampe non comprende tale necessità e si oppone al divieto asserendo che il proprio cane non farebbe mai del male ad un altro animale. Bene, va sottolineato che gli animali selvatici, e in particolare i fratini, percepiscono la presenza del cane, anche del più tranquillo possibile, come una minaccia, lo sentono come un predatore, situazione che provoca loro forte stress. Anche solo la presenza di escrementi liquidi o solidi lasciati dal passaggio di un cane indica agli animali selvatici, attraverso il loro sviluppato olfatto, un reale pericolo inducendoli alla fuga con disturbo all’intero ecosistema.
Va da sé che un esemplare che trova l’unico luogo sicuro per vivere e nidificare a Torre Guaceto e viene costretto alla fuga, spesso abbandonando i propri piccoli, rischia di perdere la vita perché non trova altri posti idonei alla sua permanenza e di non riuscire a riprodursi. La specie riduce il proprio successo riproduttivo e le conseguenze di tale situazione sono facilmente deducibili e questo è il caso del fratino.
“Chi sceglie di passare il proprio tempo libero a Torre Guaceto – ha commentato Rocky Malatesta, presidente del Consorzio di gestione dell’area protetta -, lo fa proprio per via della sua bellezza incontaminata. Dobbiamo ricordare che se l’ecosistema della riserva è così tanto prezioso è perché lo proteggiamo, se così non fosse, Torre Guaceto sarebbe una marina come tante, non quello che è. Il fratino rischia di scomparire, non possiamo permettere che accada, perciò preghiamo chiunque raggiunge il parco di rispettarlo, di rispettare i divieti. Chi mette in atto comportamenti nocivi per il nostro ecosistema, non merita di godere di cotanta bellezza”.
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