Ucraina: rete assistenza profughi SIOT, adesione ortopedia ospedale Brindisi

BRINDISI – Anche l’unità operativa di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale ‘Antonio Perrino’ di Brindisi ha aderito alla rete di solidarietà lanciata nei giorni scorsi dalla SIOT (Società italiana di Ortopedia e Traumatologia) e dalla FEMOR (Fondazione per Educazione & Management in Ortopedia) per garantire accoglienza e assistenza sanitaria ai profughi già arrivati e in arrivo in Italia. Si tratta della seconda struttura che aderisce alla rete in Puglia, dopo il Policlinico di Bari.

“Siamo pronti a fare la nostra parte e siamo contenti di farlo”, dice il direttore generale della Asl di Brindisi, Flavio Maria Roseto. “Come Asl siamo impegnati in maniera importante sul fronte dell’accoglienza dei profughi ucraini e questo è un tassello che si unisce alle iniziative messe in campo con la Regione Puglia e le prefetture”, conclude.

“E’ un momento drammatico e ognuno di noi deve fare qualcosa per chi è in difficoltà”, dice il direttore dell’unità operativa complessa di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale di Brindisi, Gianfranco Corina. “Noi lo facciamo con il cuore”.

“Abbiamo una sola scelta ed è metterci a disposizione dei profughi che arrivano dall’Ucraina”, sottolinea il professore Biagio Moretti, direttore della Clinica universitaria di Ortopedia e Traumatologia di Bari, anche vice presidente Siot.

“L’iniziativa nasce dalla realtà che stiamo vivendo: le società scientifiche che sono espressione anche dell’operatività dei singoli specialisti, si sono schierate in questa direzione. La nostra disponibilità è totale, facciamo i medici e in alcuni momenti c’è la priorità di andare incontro a chi ha necessità che esulano dalla routine. Noi mettiamo a disposizione la nostra competenza rispetto alla situazioni che ci verranno segnalate dalla Asl e dall’ordine professionale”, prosegue. “Il nostro è un coinvolgimento morale perché siamo parte di una comunità internazionale”, conclude.  Della rete di strutture sanitarie messa a disposizione dalla Siot per l’assistenza medica ai profughi, al momento, fanno parte i reparti di Ortopedia e Traumatologia di otto strutture ospedaliere: oltre al Policlinico di Bari con l’Ortopedia e la Traumatologia universitaria e all’ospedale di Brindisi, hanno aderito il presidio ospedaliero di Riccione, la cui unità operativa di Ortopedia e Traumatologia è diretta dal dottor Massimo Pompili;  la clinica ortopedica Gaetano Pini di Milano, diretta dal professor Pietro Randelli; il Policlinico Gemelli di Roma la cui Unità operativa complessa (Uoc) di Ortopedia e Traumatologia è diretta dal professor Giulio Maccauro;  l’Azienda ospedaliera universitaria di Sassari la cui Uoc di Clinica ortopedica è diretta dal dottor Francesco Pisanu;  l’ospedale policlinico San Martino di Genova, la cui Unità operativa di Ortopedia e Traumatologia d’urgenza è diretta dal dottor Federico Santolini; l’Azienda Ulss 8 Berica con l’ospedale civile di Vicenza, la cui Uoc di Ortopedia e Traumatologia è diretta dal dottor Alberto Momoli.

BrindisiOggi

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