BRINDISI- Omicidio degli imprenditori brindisini Cairo e Spada, fermati i fratelli Morleo. A vent’anni di distanza arriva la svolta, questa mattina i poliziotti della Squadra mobile di Brindisi diretti dal vicequestore Rita Sverdigliozzi hanno eseguito un provvedimento di fermo del pm della Dda di Lecce, Milto Stefano De Nozza, a carico dei fratelli brindisini Cosimo Morleo ed Enrico Morleo, per il reato di duplice omicidio pluriaggravato dalla premeditazione e dal metodo mafioso. I delitti sarebbero stati commessi nel 2000 e nel 2001. Salvatore Cairo rappresentante brindisino di 36 anni, scomparve la mattina del 6 maggio 2000. Lo scorso 22 gennaio gli agenti della Squadra mobile di Brindisi, al comando del vice questore Rita Sverdigliozzi, hanno trovato il luogo in cui sarebbe stato ucciso. Si tratta di una zona di campagna in contrada Santa Lucia nei pressi del canile comunale. Sergio Spada, invece, a novembre 2001, venne ritrovato in un’area di servizio dismessa sulla circonvallazione di Brindisi. Ucciso con un proiettile alla nuca. Stando alle indagini, dicono gli inquirenti, Cosimo Morleo ed Enrico Morleo sarebbero stati rispettivamente il mandante e l’esecutore materiale degli omicidi. Inoltre le “efferate modalità esecutive, si legge in una nota a firma del procuratore della repubblica di Lecce, Leonardo Leone De Castris, ed il relativo movente hanno permesso di ritenere entrambe le ipotesi delittuose aggravate dal metodo mafioso”.
Sull’omicidio di Salvatore Cairo, si legge , ancora, nella nota del procuratore “sono stati acquisiti elementi idonei a sostenere che questi sia stato assassinato perché ritenuto responsabile di un ammanco di diversi milioni di lire commesso ai danni della Golden Star (società attiva nel commercio di articoli per la casa, di fatto riconducibile a Cosimo Morleo ed allo stesso Salvatore Cairo, liquidata a causa di tale evento), nonché responsabile di aver violato, costituendo la società Indoor Srl, l’obbligo conseguentemente impostogli da Cosimo Morleo di non svolgere una autonoma attività di distribuzione all’ingrosso di articoli per la casa ma solo ed esclusivamente, quella di vendita ‘porta a porta”. Secondo gli inquirenti “l’omicidio sarebbe stato consumato con estrema brutalità ed il corpo, una volta fatto a pezzi, occultato con le modalità tipiche della cosiddetta lupara bianca”.
Sull’omicidio di Sergio Spada il procuratore scrive che : “è stato inoltre verificato dall’ipotesi accusatoria che la vittima sia stata uccisa perché ritenuto responsabile, da Cosimo Morleo, di essersi ingerito nel rapporto di esclusiva che legava la Mc Europe (società distributrice di articoli per la casa, di fattto riconducibile a Cosimo Morleo) alle società “Tutto Srl” e “Inox Pran” nonché perché ritenuto responsabile di aver stipulato un preliminare di compravendita con il legale rappresentante della Indoor, avente ad oggetto l’acquisto del capannone di tale società, già acquistato da Cairo e per il quale aveva manifestato interesse Cosimo Morleo”.
BrindisiOggi
Commenta per primo