Presentato emendamento alla Regione per caschi contro la caduta dei capelli per le donne malate di tumore

BARI – Il gruppo consiliare regionale del Pd  presenta un emendamento per 500mila euro da impegnare nell’acquisto di caschi refrigeranti contro la caduta dei capelli per le donne malate di tumore.

“Mi hanno raccontato che un bambino non voleva vedere la mamma con la parrucca perché aveva paura che il vento l’avrebbe fatta volare. È anche per non far avere paura ai bimbi che abbiamo pensato di dotare tutti i servizi di oncologia di almeno due caschi refrigeranti utili ad evitare la caduta dei capelli a seguito della chemioterapia. Per questo, con i colleghi Caracciolo e Piemontese e a nome dell’intero gruppo Pd abbiamo presentato un emendamento al Bilancio, impegnando 500mila euro”.  Lo comunica il presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati. “È noto che la chemioterapia produce alopecia – spiega Amati – la perdita di capelli è un effetto collaterale della cura dovuto al fatto che il farmaco blocca la moltiplicazione delle cellule tumorali ma non solo quelle, e quindi anche quella delle cellule dei bulbi piliferi. Questo ha spesso un effetto impattante sulle persone e sulle donne in particolare, sulla loro sfera più intima e sulla loro vita sociale. Ci sono studi scientifici che dimostrano che l’ipotermia è efficace nel ridurre la perdita di capelli dovuta alla chemio. Come? Raffreddando il cuoio capelluto i vasi sanguigni si restringono e quindi il sangue e, con esso, il farmaco che sta scorrendo nel sangue non raggiunge la radice dei capelli. I caschi refrigeranti non sono però garantiti dal Servizio sanitario. Da qui la volontà mia e del Pd di inserire un emendamento, già approvato in Commissione in sede referente, per impegnare 500mila euro del bilancio regionale 2022 per l’acquisto di caschi o calotte refrigeranti che saranno assegnati ad ogni servizio di oncologia medica del Servizio sanitario regionale in un numero minimo di due a reparto. L’acquisto sarà effettuato dall’Azienda sanitaria di Bari che provvederà poi a fornire i caschi ai servizi di oncologia dando precedenza a quelli che ne sono del tutto sprovvisti. La sanità pugliese che vorrei non è burocrazia ma cure eccellenti, al passo con la scienza e l’umanità”

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