BRINDISI- La Provincia di Brindisi, in partnership con il DAJS – Distretto Agroalimentare di Qualità Jonico Salentino, ha avviato un percorso di informazione/sensibilizzazione sul tema dell’emergenza ambientale del territorio jonico-salentino e i necessari interventi di forestazione, rivolto dapprima alle Amministrazioni Comunali e, a seguire, alle comunità e a tutti i portatori di interesse. In tale percorso le Amministrazioni Comunali rivestono un ruolo centrale sia, direttamente, per la possibilità di valorizzare il patrimonio pubblico che esse intenderanno mettere a disposizione nel processo virtuoso di forestazione, che quale riferimento fondamentale per la sensibilizzazione ed il coinvolgimento delle comunità del territorio provinciale.
Al fine di illustrare il Programma predisposto dal DAJS e condividere il percorso di sensibilizzazione delle comunità, i Sindaci dei Comuni della Provincia di Brindisi hanno partecipato lunedì scorso, presso il Salone di Rappresentanza della Provincia, ad un incontro specifico sull’argomento, alla presenza oltre che del Presidente della Provincia di Brindisi, Riccardo Rossi, e del Direttore del Dajs, Pantaleo Piccinno, anche dei componenti del Comitato Scientifico del Distretto, Rettore Prof. Fabio Pollice e Prof. Teodoro Miano.
Il documento che è stato portato all’attenzione e discusso dagli intervenuti contiene alcune idee relative ad una delle attività di intervento previste dal Piano di Rigenerazione Sostenibile dell’Agricoltura del Territorio Salentino, colpito drammaticamente dal complesso del disseccamento rapido dell’olivo (CoDiRO), probabilmente la peggior emergenza fitosanitaria al mondo, causata dal batterio Xylella fastidiosa. Le principali criticità di natura ambientale che appaiono progressivamente sempre più evidenti riguardano l’enorme riduzione della capacità di assorbimento della CO2, la estrema variabilità dei fenomeni climatici, la riduzione della biodiversità naturale, il consumo progressivo e crescente di sostanza organica del suolo con un ulteriore rischio di implementazione di un processo di desertificazione del Salento. Si rende necessario in particolare un forte intervento di forestazione che restituisca colore, bellezza e salute alla nostra terra. Le istituzioni pubbliche locali del territorio hanno manifestato estrema sensibilità rispetto a questo tema e vogliono affrontare la sfida condividendone il percorso con le comunità salentine.
“Sono questi temi importanti – ha detto il presidente della Provincia, Riccardo Rossi – che stiamo affrontando con il Distretto Agroalimentare, con i sindaci, con l’Università e con le associazioni di categoria, a partire dai cambiamenti climatici, con tutto quello che ciò comporta in termini di sostenibilità ambientale e di sostenibilità dell’agricoltura in generale. Poi c’è il tema più specifico della Xilella. Sappiamo quanto sia importante ai fini economici per il nostro territorio la coltivazione dell’ulivo. Questa problematica comporta non solo una diminuzione in termini produttivi, ma c’è anche un elemento di crisi vera e propria che può portare ad una desertificazione perché le chiome degli alberi colpiti dalla Xillella non proteggono più il terreno dall’irraggiamento solare, causando una perdita di matrice organica sul suolo e una desertificazione vera e propria. Tanto che molti terreni sono stati abbandonati. Proprio per evitare tutto questo ci stiamo confrontando con tutti soggetti istituzionali interessati e ci sono dei progetti che si stanno valutando. Trovare una via di uscita da questa problematica è davvero vitale non solo dal punto di vista economico ma anche paesaggistico, culturale e storico con l’obiettivo di salvaguardare le radici e le tradizioni del nostro territorio”.
Il percorso prevede il censimento e l’identificazione di aree marginali, abbandonate o semi abbandonate, e vocate per interventi di forestazione e la definizione dei confini geografici e amministrativi precisi e definiti per programmare e pianificare gli interventi. Si rende necessario inoltre procedere con la identificazione delle specie più idonee per la riforestazione. L’analisi iniziale deve comprendere anche aree appartenenti alle pubbliche amministrazioni e quindi occorrerà la verifica dello stato ed estensione delle alberature urbane fuori foresta, degli spazi liberi urbani e periurbani potenzialmente utilizzabili presenti nei comuni.
BrindisiOggi
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