INTERVENTO- Sono evidentemente autobiografici i signori di Left (quando si inviano i comunicati si eliminano i riferimenti utilizzati nelle bozze, che può capitare che qualche giornalista inavvertitamente copi e incolli tutto…) quando parlano di operazioni “di mera facciata, di entità o pseudo laboratori politici pre-elettorali pregnati da croniche dinamiche affaristiche ed incapaci di ridare dignità al ruolo della politica”.È esattamente la loro storia, passata e recente.E adesso pensano che sia sufficiente cambiarsi d’abito (nome), trovare nuove dame e coppie per far ripartire la musica e lanciarsi in una nuova quadriglia da campagna elettorale.Non abbiamo nemmeno bisogno di rispedire al mittente tutte le infime considerazioni sull’amministrazione che oggi guida la nostra città. Parlano i fatti, come si suole dire. Ed i fatti sono l’aver portato già a termine la più grande ed imponente delle opere pubbliche di cui aveva bisogno Brindisi: la cultura della legalità nei percorsi della politica e dell’amministrazione cittadina.Non ci meraviglia affatto che adesso qualche protagonista di quelle stagioni che hanno regalato a Brindisi le pagine della cronaca peggiore, provi a rialzare la testa ed a stringere accordi con qualche stella cadente disposta a tutto pur di rimanere nel firmamento.Lo sappiamo noi e lo sa tutta la città: la voglia di poter mettere le mani sul ricco piatto di milioni di finanziamenti che il lavoro intelligente e lungimirante della nostra amministrazione ha permesso di far giungere dopo anni di pauroso nulla, è tentazione troppo grande per politicastri e faccendieri di ogni risma.È talmente maldestro questo tentativo che provate voi stessi vergogna a dire chi siete ed a metterci davvero la faccia: la stessa goffa attenzione di un elefante in una cristalleria.Noi continuiamo a lavorare con lo stesso impegno per raggiungere altri importanti risultati, non ci fate paura, la città vi ha già detto chi siete e dove meritate di stare.
Brindisi Bene Comune
Avevo già inviato un commento, forse censurato, ma nel dubbio di una disfunzione tecnica, lo ripropongo e nel caso continuassi a non vederlo capirò che non è stato accolto…chissà forse perché troppo scomodo, pungente, ma resto sempre ben disposto al confronto e alla critica.
Pochi giorni or sono, riassumendo, dicevo quanto segue:
È da alcune settimane che noto commenti negativi, addirittura da parte di gruppi familiari, verso l’attuale amministrazione comunale ed in particolare verso il sindaco Rossi, per le ragioni più disparate, dalla gestione dei fondi all’ attenzione i parchi pubblici di questa che, come dico spesso, ci si ostina a chiamare città, ma che vista da occhi che hanno vissuto in diverse e numerose località del nostro Paese, appare solo come un grosso agglomerato di cemento e prepotente inciviltà’, inciviltà che purtroppo opprime una ristretta minoranza di cittadini che malgrado tutto continuano a essere un esempio per tutti gli altri.
Vi sembrerà offensiva questa definizione, ma se almeno per un attimo riusciste a guardare Brindisi paragonandola ad altre località che hanno la medesima fortuna di affacciarsi su un bel mare azzurro con decine e decine di km di Costa di competenza comunale, con un patrimonio storico e culturale invidiabile e tante altre fortune del genere, vi renderete conto di quanto tutto ciò’, qui, sia stato deturpato, violentato e sfruttato, da sempre, da singoli o gruppi di potere politico-economico, nonché dalla delinquenza che spesso è stata a braccetto con la politica e con strati sociali molto influenti e determinanti per la qualità della vita ( purtroppo di basso livello ) di ogni cittadino, specie per la cittadinanza meno abbiente.
Ebbene, pur non volendo prendere assoluta parte per alcun colore politico o esponente di questo o quel partito o coalizione ( non sono originario di Brindisi ma vi risiedo per motivi professionali ), voglio ricordare quanto avvenne pochi anni or sono, in occasione della campagna elettorale per le elezioni di sindaco e amministrazione comunale.
Mentre passeggiavo per le vie del centro, venni avvicinato da alcuni esponenti del movimento BRINDISI BENE COMUNE che volevano illustrarmi il loro programma ed invitarmi a votare per loro.
Almeno per forma di educazione ascoltai con attenzione i loro propositi, benché molto scettico visti i precedenti di sempre di quanti hanno proclamato bene e razzolato malissimo, rendendo Brindisi quella che è da sempre.
Alla fine della loro esposizione mi donarono un opuscolo riepilogativo del loro programma.
Dandogli una rapida letta, alla fine, venni preso da un senso di rassegnazione.
Detta rassegnazione era alimentata dalla certezza, ammesso che codesto nuovo movimento politico avesse davvero intenzione di lottare contro il malcostume, la corruzione, il voto di scambio e tutte le “belle” particolarità che da sempre affliggono questa parte della Puglia, che non avrebbero mai avuto un forte consenso dei votanti.
Infatti, sull’ opuscolo era annunciata, in modo inequivocabile, la sintesi del loro programma:
“ NON FAREMO FAVORI A NESSUNO MA GARANTIREMO I DIRITTI DI TUTTI”.
Dopo aver letto questa frase, a dir poco dirompente per Brindisi ed i suoi abitanti, gli dissi che ( ahimè), a mio parere non avrebbero raggiunto un numero di voti che, semmai fossero state reali, tali intenzioni avrebbero meritato.
Invece con mio grande stupore, riuscirono a raggranellare voti sufficienti ad entrare in una coalizione per il governo di Brindisi.
Ma poi col tempo, i numeri dettano legge e hanno fatto si che il sindaco e gli esponenti del suo movimento abbiano dovuto confrontarsi con la restante parte della coalizione che, non poche volte sembra essere forza di opposizione, oltre alla opposizione che si è vista togliere dalle mani le redini del potere e che ha il sangue agli occhi, perché stando all’ opposizione di favori agli amici degli amici se ne possono fare pochi.
Comunque sia, credo che il vero problema che, da sempre, affligge e continuerà ad affliggere questa città’ , non sia ne l’attuale sindaco ne’ l’attuale amministrazione, per quanto non priva di difetti e incompetenze o mancanza di coraggio, di quel coraggio di vomitare in faccia ai brindisini la realtà della loro storia passata, prima di costruire quella futura.
Credo che il vero e più grave problema di Brindisi sia costituito dal mancanza di volontà, per la maggioranza dei brindisini, di voler cambiare davvero il volto delle loro strade e piazze, dei servizi pubblici, delle scarsissime prospettive di sviluppo e lavoro per i propri figli, perché la maggior parte di essi, purtroppo, antepone i FAVORI PERSONALI ai DIRITTI DI TUTTI, dall’ operaio all’ ingegnere, altrimenti il movimento “Brindisi bene comune” avrebbe stravinto con una maggioranza Bulgara.