BRINDISI- (Da Il7 Magazine) Un asilo con tanto di parco giochi all’interno della ex Caserma Ederle, è l’ultima idea del Comune di Brindisi per restituire alla città un spazio oramai dimenticato da tempo. Mentre gli asili nido comunali vengono dati in gestione ad un privato per risparmiare, si fa per dire, risorse, la stessa amministrazione pensa di realizzare una nuova struttura, dal costo indefinito, all’interno della Caserma Ederle. E’ solo un’idea allo stato embrionale ma tra gli uffici comunali dei Lavori Pubblici e dei Servizi Sociali se ne parla già da un po’. Si dice anche che le risorse potrebbero essere recuperate da un finanziamento intercettato dall’assessorato dei Servizi Sociali ma al momento nulla è stato ancora stabilito. Di certo c’è che i cancelli della vecchia caserma la settimana scorsa sono stati aperti per fare entrare gli operatori della Multiservizi che hanno cominciato le operazioni di pulizia. Venerdì scorso, 22 ottobre, il sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi annunciava: “Abbiamo cominciato i lavori di recupero del parco della ex caserma Ederle per restituirla alla città. Ci vorranno un paio di mesi ma sarà dotato di giochi e panchine. La destinazione della vecchia caserma è al vaglio. Partiamo da qui”. Si parte , quindi, dalla pulizia del verde ma ci vorrò del tempo, senza dubbio più di quello che si impiegherebbe se lo stesso lavoro fosse fatto nei parchi pubblici già messi a disposizione della cittadinanza che in questo momento soffrono per la scarsa manutenzione.
Per realizzare il parco all’interno della ex Caserma Ederle lo scorso 3 gennaio, quasi nove mesi fa, il Comune annunciava di aver destinato 50mila euro del Fondo di Riserva, denaro che sarebbe servito per la messa in sicurezza, la manutenzione del verde e l’istallazione dei giochini. Di fatto un progetto che mirava e mira sino ad oggi a sistemare solo una parte della vasta aerea che comprende l’ex Caserma lasciando in piedi quel che resta delle vetuste e pericolanti costruzioni.
La caserma, sorta nel 1919, in origine occupava per intero tutto l´isolato, perfettamente rettangolare, delimitata da quattro strade: via Castello, via Cittadella nuova, viale dei Mille e viale della Libertà, anche se quest’ultima all’epoca non esisteva ancora ed era una strada interna alla Marina Militare, cosí come lo era anche l´attuale Viale dei Mille. La caserma un tempo conteneva anche il palazzo del Presidio Militare. L’intera area, stabile compreso, in origine apparteneva al Demanio dello Stato, ma a febbraio del 2018 la stessa caserma, assieme ad altri 27 beni immobili, è stata definitivamente ceduta al Comune di Brindisi affinchè la potesse valorizzare e le potesse dare una nuova destinazione d’uso. L’area è molto vasta e comprende, oltre ad un ampio spazio verde, attualmente più simile ad una giungla che il resto, anche diversi caseggiati ormai pericolanti. Proprio a ridosso dell’ingresso, appena superato il cancello, sulla sinistra , c’è una sorta di portineria, anticamente costituiva l’entrata principale. Poi vi sono due piazzali distinti sui quali si affacciano quelli che un tempo erano i depositi delle armi, gli uffici e le stanze dei soldati. Gli ambienti sono fatiscenti, Le travi rosicchiate dal tempo sembrano essere sul punto di cedere, i muri sono stati imbrattati dalle scritte dei vandali, per terra cocci di vetro e masserizie di ogni tipo. E’ evidente che in questi anni più di qualcuno sia riuscito ad introdursi all’interno della struttura e a demolirla ancora di più di quanto non abbia fatto il tempo e l’incuria. Il grande edificio che un tempo ospitava l’Accademia Marinara dell’Opera Nazionale Balilla, realizzata tra il 1934 ed il 1937, è ridotto ad una rovina basta dare un’occhiata per capire che può diventare una vera e propria trappola se si ha l’audacia di avvicinarsi. In che modo possa essere utilizzato come parco senza delle opere di messa in sicurezza strutturali è difficile da immaginarsi ma soprattutto è pericoloso.
Il parco giochi così progettato dal Comune dovrebbe, quindi, sorgere davanti ai ruderi che anche con qualche transenna o con qualche porta murata difficile immaginare come presidio di sicurezza. Un esempio per tutti Parco Cesare Braico dove da anni insiste un enorme caseggiato, una volta centro vaccinazione della Asl di Brindisi, che rappresenta un pugno nell’occhio per il parco cittadino ed un pericolo costante per i piccoli avventori. Ma una situazione analoga la si ha anche per l’ex Collegio Tommaseo. Anche qui il Comune ha destinato dei soldi rinvenienti dal Fondo di Riserva, circa 150mila euro, per la messa in sicurezza dell’area verde. Uno spazio inaugurato questa estate e che, ad onor del vero, i cittadini hanno apprezzato. Resta sempre e comunque il problema dei ruderi. A questo punto c’è da chiedersi se l’amministrazione comunale sia pronta ad assumersi ogni responsabilità prima di autorizzare la fruizione pubblica e se effettivamente la spesa vale tutti i rischi in cui si può incorrere. Tanto per l’ex Caserma Ederle quanto per il Collegio Tommaseo il risultato non cambia. Due beni che il Comune di Brindisi ha avuto in gestione ma per i quali non si trovano le risorse necessarie per un completo recupero. Ora si parla di un asilo per lo spazio della ex caserma, una idea che tutto sommato non guasterebbe visto che accanto sorge il comprensivo Centro. Un’idea che poi stride se si pensa che proprio il Comune dice di essere in difficoltà economica , privatizza i nidi e li affida ai privati. Come stride l’idea di creare un nuovo parco cittadino quando non si riesce a manutenere quelli già preesistenti e l’incidente al Parco Maniglio la dice lunga sullo stato dei luoghi e i pericoli in cui ogni giorno si imbattono i nostri bambini. Bello il lavoro straordinario ma solo se si riesce prima a garantire quello ordinario.
Lucia Pezzuto per Il7 Magazine
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