FRANCAVILLA FONTANA- Si agitano le acque per i due candidati sindaco ufficializzati nei giorni scorsi dai propri partiti d’appartenenza a Francavilla Fontana. A far spirare i venti di tempesta sulle teste di Maurizio Bruno, scelto per la competizione elettorale dal Pd, e per Giacomo Leone, uomo nuovo del Pdl, non sono, però, gli avversari ma i probabili alleati e, nel caso del secondo, presunte manovre interne al partito.
Ma andiamo con ordine, partendo dal centrosinistra e, quindi, da Bruno: se da un lato l’ex assessore provinciale della giunta guidata da Massimo Ferrarese ha incassato il pieno appoggio dei parlamentari Elisa Mariano e Salvatore Tomaselli che, con una nota stampa, hanno esternato tutta la propria soddisfazione per la scelta del partito, dall’altra ha ricevuto un deciso stop dal segretario provinciale di “Noi Centro”, Giuseppe Salonna, che, sempre a mezzo stampa, ha paventato la possibilità della “chiusura” del “laboratorio” inaugurato proprio con la vittoria di Massimo Ferrarese in Provincia. «Il Pd di Francavilla Fontana, nell’individuare la figura di un proprio candidato – dichiara senza mezzi termini Salonna – non ha tenuto fede agli impegni già presi nel corso degli incontri con le altre forze politiche. Questi accordi prevedevano che il candidato avrebbe dovuto essere rappresentato da una personalità gradita a tutti ed espressione dell’intera coalizione, senza, quindi, atti di forza o, per meglio dire, d’irresponsabilità, dal chiaro sapore di fughe in avanti». I centristi, quindi, hanno mal digerito quella che viene vista come una forzatura da parte del Pd in contravvenzione, tra l’altro, con il gentlemen’s agreement che voleva una scelta condivisa tra le forze della coalizione del candidato sindaco. «È una strana casualità, poi – rincara la dose Salonna – quella per cui quando ci si accorda per un candidato sindaco del Pd lo si fa senza primarie, al contrario di quando il candidato sindaco deve espressione del centro». Come a dire: a Fasano e Brindisi, presi dal Pd, non c’era bisogno di primarie, ora che toccherebbe ai centristi, si butta nella mischia il nome di Bruno ma, per salvare la faccia con gli alleati, ci si dichiara disponibili alle primarie. «Le decisioni – conclude Salonna – o si prendono con unione di intenti oppure possiamo tranquillamente dire addio al “laboratorio”. Se così fosse, però, alcuni esponenti del Pd se ne dovranno assumere tutte le responsabilità». Alle bordate che arrivano dal centro ha risposto Corrado Tarantino, segretario provinciale del Pd. «L’alternativa non si inventa, la si costruisce negli anni – spiega Tarantino – Il cambiamento e la novità non possono essere scambiati con l’improvvisazione. È proprio per questo motivo che, dopo mesi di discussioni interne e di riflessioni collettive che il Pd francavillese ha offerto alla coalizione tutta ma soprattutto alla città, la candidatura di Maurizio Bruno è maturata all’interno del partito. Non certo per “presunzione” o per dividere ma per servizio e per unire». Tutto il contrario, insomma, di quello che pensano al centro della possibile coalizione di centrosinistra. «Non devo essere certo io – prosegue il segretario del Pd – a ricordare a tutti il ruolo che ha svolto Maurizio negli anni e ciò che rappresenta in quella città. Anche il fatto di essere stato assessore della giunta Ferrarese e uno dei primi sostenitori dell’idea di ampliare il centrosinistra alle forze centriste dovrebbe rassicurare tutti i possibili interlocutori della sua capacità di confronto e di apertura del progetto politico». Tarantino, poi, continua col sottolineare la disponibilità del suo partito, se ce ne fosse la necessità e quindi altri candidati interni alla coalizione, alle primarie, concludendo con un appello agli alleati. «Invito Salonna e gli altri referenti politici dei partiti della coalizione a non attardarsi in inutili e incomprensibili discussioni da ceto politico ma a guardare avanti, a discutere di programmi e di idee per la città e, qualora ce ne fossero, a mettere sul tavolo altri aspiranti sindaci. Francavilla non può più aspettare».
Nell’altra metà del cielo non è che le cose vadano, poi, tanto meglio. Sarebbero già esplosi i primi mal di pancia dei big del Pdl che, per far posto al nome nuovo del centrodestra francavillese, il maratoneta Giacomo Leone, hanno dovuto fare un passo indietro. Durante la conferenza stampa di presentazione, lo stesso Leone, supportato dai suoi maggiori sponsor, l’onorevole Luigi Vitali e il senatore Pietro Iurlaro, ringraziava tutti coloro che, con grande senso di responsabilità e spirito di partito, avevano rinunciato alle proprie legittime ambizioni per cedere il passo a un personaggio che rompesse un po’ gli schemi della politica tradizionale e cercasse così di recuperare quella fiducia andata un po’ perduta con gli ultimi strascichi di governo della città degli Imperiali targato centrodestra. A quanto pare, invece, neanche il tempo di cominciare a studiare da primo cittadino che per Leone è venuto il momento di difendersi dalle “fiere” interne alla sua parte politica che non sarebbero per nulla disposte a cedere il ruolo di capobranco all’ultimo arrivato. Le elezioni sono ancora molto lontane ma, a Francavilla, c’è da scommetterci, i prossimi mesi saranno sicuramente molto movimentati, almeno per quel che riguarda, viste le premesse, la corsa alla poltrona di primo cittadino.
Maurizio Distante
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