I dipendenti del Comune sul piede di guerra: proclamato lo stato di agitazione e chiesto incontro al Prefetto

BRINDIS – I dipendenti del Comune di Brindisi proclamano lo stato di agitazione e chiedono un incontro con il prefetto.  Il 15 ottobre  si è tenuta l’assemblea dei dipendenti comunali. Sono intervenuti i rappresentanti territoriali di FP CGIL; CISL FP; UIL-FPL CSA-RAL, per discutere e approfondire le problematiche più volte evidenziate, sia verbalmente sia con note indirizzate all’Amministrazione Comunale di Brindisi, e senza riscontro alcuno. “A causa di “personalissime interpretazioni” dell’accordo per Progressioni economiche 2020 da parte degli uffici competenti – spiegano i sindacati – vi sono numerosi ricorsi che di fatto stanno rallentando la definizione e la liquidazione di questo istituto giuridico ed economico; in delegazione trattante erano stati concordati ed approvati i criteri alla base del riconoscimento delle “specifiche responsabilità” per il biennio 2020-2021 …. I lavoratori hanno svolto quanto loro richiesto dai dirigenti, ma, a oggi non sono stati ancora riconosciuti e liquidati i compensi relativi; in relazione alla particolare utilizzazione di personale della Brindisi Multiservizi, società in house del Comune di Brindisi, durante le numerosissime riunioni, anche non specifiche, la parte sindacale ha fatto rilevare che, all’interno della dotazione organica del Comune di Brindisi, ci sono più di 50 dipendenti, che, a seguito di procedure di stabilizzazione, hanno un contratto part-time (ore 18). L’integrazione oraria è sicuramente la soluzione, anche se parziale, del problema dell’atavica carenza di personale presso questa amministrazione comunale. A nulla è valso aver più volte fatto rilevare che il servizio affidato alla partecipata BMS era di gran lunga più oneroso per il Comune di Brindisi: in pratica si acquistano servizi all’esterno quando le stesse attività possono essere svolte dai dipendenti part-time del Comune di Brindisi. In quelle sedi le parti sindacali si sono sempre dichiarate pronte, eventualmente, ad interessare le Autorità competenti. Siamo a ottobre non si riesce ad avere un incontro per la necessaria destinazione delle risorse decentrate 2021 e le responsabilità sono da ricercarsi sempre nell’inerzia (per non dire altro) degli uffici competenti”

 

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