Brindisi non destinata a rientrare nella Rete Core di trasporto Europeo, il Propeller bacchetta il Ministro

BRINDISI- “Le dichiarazioni odierne del Ministro Giovannini lasciano l’amaro in bocca; Brindisi, almeno per il momento, pare sia destinata a non “ri-entrare” nella Rete Core di Trasporto Europeo. Nel suo intervento parlamentare, il Ministro Giovannini ha esordito affermando che il riconoscimento di uno scalo portuale/aeroportuale/ferroviario e, in generale, di una località all’interno della Rete Core dipende da diversi parametri aventi natura geografica, demografica, tecnica ed economica”. Così l’International Propeller Club interviene sul ruolo di Brindisi nella Rete Core di Trasporto Europeo. “Finora, il Governo Italiano ha avuto due delle tre interlocuzioni (la terza, così sembrerebbe, si sarebbe tenuta nella giornata di oggi) con la Commissione Europea finalizzate alla revisione della stessa Rete Core- aggiungono-  In questi incontri, il Governo ha proposto l’estensione della Rete Core anche sulla Dorsale Adriatica fino a ricomprendere il porto e l’aeroporto di Bari perché – osserva Giovannini – lo scalo barese (non è chiaro se ci si riferisca al porto e/o all’aeroporto) “registra un traffico di circa 5 milioni di passeggeri” all’anno. A giudicare dalle parole di Giovannini, dunque, Brindisi e Taranto restano fuori dalla Rete Core, continuando invece a far parte della Rete Comprehensive; ciò significa in sostanza che il porto, l’aeroporto e lo scalo ferroviario di Brindisi avranno nei prossimi anni ancora una rilevanza “secondaria” all’interno del piano strategico dei trasporti europeo e, pertanto, non potranno beneficiare dei cospicui finanziamenti che l’Unione Europea mette a disposizione dei territori facenti parte della Rete Core. A questo punto, l’International Propeller Club Port of Brindisi vuole condividere con l’intera comunità locale il proprio punto di vista su questa “ennesima ed infelice” parentesi della recente storia brindisina. La strategicità di Brindisi e delle sue infrastrutture, va sottolineato, resta qualcosa che, al di là degli investimenti illuminati di taluni (pensiamo agli operatori locali, nazionali e internazionali nonché ad organismi come l’ONU), non trova adeguato riscontro negli ambienti governativi centrali da tempo immemore.”.

BrindisiOggi

 

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