BRINDISI- Un nuovo ospedale per migliorare i servizi sanitari a Brindisi, Il Comune chiede aiuto alla Regione e propone la ristrutturazione dell’ex Di Summa. E’ quanto emerge da un documento presentato questa mattina dal sindaco Riccardo Rossi ed il suo consulente in materia di sanità, Gianni Quarta. Un documento che racchiude una serie di proposte per migliorare il sistema sanitario brindisino.
All’incontro erano stati invitati tutti i consiglieri regionali del territorio; ha partecipato il consigliere Maurizio Bruno. Stando a quanto afferma l’amministrazione comunale brindisina, la recente pandemia ha evidenziato una serie di criticità che coinvolgono in primis il sistema sanitario oltre che quello economico sociale.
La proposta del Comune di Brindisi è quella di recuperare l’ex ospedale Di Summa dando vita ad un ospedale di Comunità e migliorare l’assistenza domiciliare.
“Tutti ricorderanno come il nostro Ospedale abbia vissuto durante le prime fasi dell’epidemia in maniera critica la difficoltà ad organizzare una efficace assistenza sanitaria legate ad una rigidità dei moduli abitativi che permettevano poca flessibilità nella riconversione dei reparti (impossibilità a creare percorsi separati per aree Covid e Covid free) accanto anche ad una lenta risposta degli organi gestionali nell’affrontare l’emergenza”. Da qui la necessità, dice il Comune, di dover “progettare per il futuro un adeguamento non solo del modello assistenziale ma di pari passo e forse in maniera anche urgente e pressante ad un adeguamento delle nostre strutture a cominciare dal nostro Ospedale di riferimento”.
“Ma allo Stato non è possibile ipotizzare che tale struttura possa reggere le necessità mediche dei prossimi 30 – 40 anni- dicono- Gli adeguamenti che oggi vengono posti in essere sia in termini di infrastrutture sia nella ricerca di nuovi spazi non risultano finalizzati a dare una prospettiva di efficienza e di funzionalità, ma solo a rincorrere le emergenze e l’ospedale e diventato un pozzo senza fondo di spreco di denaro pubblico per cercare di adeguare, aggiustare o rendere fruibile qualche reparto o servizio. Oggi, a distanza di 22 anni dalla sua apertura il Perrino mostra i segni di una inadeguatezza strutturale senza precedenti tanto che chi ha l’occasione di affacciarsi all’interno dell’ospedale nota la presenza non già solo di ammalati o operatori sanitarti ma di operai e macchine intente a costruire appendici che non fanno che esaltare ulteriori inefficienze”.
“Oggi lanciamo con forza un allarme serio e fondato sulla insostenibilità della struttura del Perrino e Chiediamo l’inserimento di Brindisi nell’elenco dei nuovi ospedali da costruire- aggiunge il Comune- Non spetta ancora all’amministrazione comunale organizzare la rete assistenziale ma bisogna che Il comune sia parte partecipe ad una progettazione che riguarda la salute dei propri concittadini ed è per questo che si sollecita anche:la ristrutturazione del vecchio ospedale dove si può pensare di localizzare oltre che una serie di servizi ambulatoriali diagnostici e specialistici anche un ospedale di comunità che possa essere utilizzato da tutti i medici territoriali a cui potrebbero essere affidati, con diretta responsabilità, la maggior parte dei pazienti che non abbiano necessità di ricoveri di alta o intensa specializzazione, collegati come gli altri in una rete di assistenza e qualità di cura che li renda cioè di II livello solo per la tipologia ma non per la qualità di cura (in altre parole un P.S. di codici a bassa intensità diagnostica interventistica ed un P.S. Pediatrico); ripensare i termini di una “Rinnovata Attività Assistenziale domiciliare” ; ristrutturare la rete per il soccorso (118) meglio organizzata sia sul piano degli organici che sugli Ospedali di riferimento cui fare capo”.
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