BRINDISI – Il Comune mette le sbarre in caso di allagamenti in piazzale Spalato ma non fa niente per prevenire il rischio idrogeologico”. A dirlo è l’Adoc di Brindisi. “Un dispositivo, stante la nota diramata dall’amministrazione comunale di Brindisi – spiega l’associazione – rientrante nel sistema di sicurezza previsto dal Piano di Protezione Civile relativo al rischio idrogeologico dell’area posta alla foce del canale Patri. Una comunicazione che rassicura sotto il profilo della fruibilità dell’area parcheggio, che rimarrà interdetta solo in concomitanza con particolari eventi climatici, ma che pone, ancora una volta, l’accento sulla pericolosità dell’area dal punto di vista idrogeologico senza che vengano messe in campo azioni di prevenzione atte a preservare l’incolumità dei cittadini e dei loro beni. Ricordiamo, infatti, nonostante la presenza della sede della Questura e di centinaia di abitazioni ed attività commerciali, come costantemente trascurata sia la manutenzione e la pulizia del canale Patri invaso da vegetazione spontanea, detriti e rifiuti ingombranti. La latitanza del Consorzio Arneo trova accondiscendenza nell’indifferenza dell’amministrazione comunale che per prima contribuisce con denaro pubblico a sostenere un ente inutile non tanto per le finalità quanto per l’inoperosita’. A rendere ancor più pericolosa la situazione l’inadeguatezza del canale rispetto ai volumi di smaltimento delle acque rivenienti dell’entroterra e l’inutilità, così come progettata e realizzata, di un’opera idraulica come la vasca di espansione ridotta ad un enorme distesa di fango”.
L’Adoc sottolinea poi un altro aspetto: “merita chiarezza il finanziamento di 5 milioni di euro – aggiunge – approvato ed annunciato dalla giunta regionale nel 2016 per mitigare il rischio idrogeologico del canale Patri attraverso la progettazione e la realizzazione di opere idrauliche. Sono trascorsi cinque anni ma di interventi neanche l’ombra”.
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