BRINDISI – L’anidride carbonica catturata dalle piante per generare idrogeno, con emissioni pari a zero. La Scandiuzzi, società che opera alla zona industriale di Brindisi, ha presentato un progetto per la produzioni di idrogeno con il biogas. L’idrogeno è visto oggi come la soluzione alla decarbonizzazione che dovrà realizzarsi nel 2025. L’Unione europea già due anni fa ha dettato le linee sull’idrogeno verde, ma l’Italia ancora non ha adottato alcun atto significativo per incentivare questa produzione.
“La produzione di idrogeno verde per via elettrolitica è un metodo oramai imprescindibile, sebbene costoso, e particolarmente adatto per le zone in cui si ha molta energia in esubero – spiega la società -Tale processo è infatti molto energivoro, ossia necessita di moltissima energia elettrica, e spesso richiede di grandi impianti per essere efficace. In soccorso a tale tecnologia, lo steam reforming di biometano consente di ottenere idrogeno verde a basso costo e con un ridotto consumo di energia, fino a 6 volte inferiore rispetto l’elettrolitico. Gli scarti di colture energetiche (es. sili mais), i residui colturali, scarti di origine agroindustriale, liquami etc. sono le pregiate materie prime necessarie a ottenere il biogas, mediante digestione anaerobica. Il biometano è ottenuto per purificazione e successivo upgrading (ossia la rimozione fisica della CO2) del biogas. Lo steam reforming di biometano oltre a produrre idrogeno verde è all’avanguardia nel processo di decarbonizzazione: utilizza la CO2 catturata dalle piante per generare idrogeno, con un bilancio globale di emissioni pari a zero”.
Scandiuzzi Steel costructions, forte della sua esperienza ventennale nel settore idrogeno, ha deciso di investire sulla realizzazione, ricerca e sviluppo di generatori modulabili “on site” basati su questa tecnologia. “Gli impianti sono estremamente flessibili, compatti, agili da collocare – spiega ancora la società – in grado di allineare la produzione alle esigenze dell’utilizzatore senza la necessità dello stoccaggio dell’idrogeno, eliminando i rischi e le problematiche ad esso legate.
Nelle sue sedi pugliesi la società svilupperà un progetto per ottimizzare la produzione di idrogeno verde. Inoltre con la collaborazione con le principali università italiane sta implementando delle soluzioni tecnologiche per ottenere un bilancio negativo di anidride carbonica emessa in atmosfera, con la possibilità di inertizzarla permanentemente o di destinarla a quei settori che la richiedono.
Professore, ha provato a prendere in considerazione una risposta non tecnica alla sua domanda?
la produzione di idrogeno partendo da biometano è una soluzione poco intelligente e denota una conoscenza delle trasformazioni energetiche (in particolare della catena dei rendimenti) poco approfondita. Il biometano è un combustibile green. Perché consumare energia (magari di origine fossile) per ottenere idrogeno dal biometano quando si può utilizzare direttamente il biometano ottenendo una quantità di energia green maggiore di quella ottenibile dall’idrogeno ottenibile dalla stesso biometano?.