“Ad un mese dalla morte di mio padre, al Pronto soccorso non è cambiato nulla. Dove è la politica?”

INTERVENTO – Ad un mese dalla denuncia del cattivo funzionamento del Pronto soccorso , che ha visto mio padre vivere l`odissea, la sofferenza ed i  ritardi, che purtroppo  hanno determinato la sua morte, non ho ricevuto nessuna risposta dai soggetti interpellati come l`assessore regionale alla Sanità Lopalco , il direttore generale della Asl Pasqualone, neanche  dal Tribunale dei Diritti del Malato organismo preposto, trall’altro alla difesa dei piu` deboli , alle denunce di cattivi funzionamenti nella sanità , alle carenze strutturali esistenti.

Sono fortemente deluso ed arrabbiato.

Dopo la denuncia da me effettuata , si è aperto un dibattito in città ed in provincia sullo stato della sanità in generale e sul Pronto soccorso dell`Ospedale Perrino in particolare, ci sono state prese di posizioni politiche, sociali, insomma è stata posta una grande attenzione al problema ,fortemente sentito e vissuto con sofferenza dai cittadini brindisini.

Il Direttore Generale della ASL ,  Pasqualone, ha rilasciato interviste ed emesso comunicati stampa , dichiarando che avrebbe provveduto all’emergenza venutasi a creare, chiamando  in servizio i medici in pensione, atteso la cronica mancanza di personale.

In seguito con una inversione di 360 gradi è passato  dall’utilizzo dei  medici in pensione all’impiego dei medici impegnati in servizio presso le guardie mediche.

Oggi leggo sulla stampa locale che la situazione non è assolutamente migliorata, anzi è peggiorata.

 Ci si nasconde dietro l’esigenza di una legge regionale, sia il Presidente dell’ordine dei medici Dott. Oliva , che il Direttore Generale della ASL , hanno asserito con motivazioni diverse , che per potenziare il personale medico in servizio presso il pronto soccorso bisogna fare una legge regionale, scaricando  così, tutte le responsabilità sulla politica e sui suoi rappresentanti regionali.

Mi chiedo con un senso costruttivo , come cittadino di questa terra , che fine hanno fatto , su questa vicenda tutti i consiglieri regionali eletti nella provincia di Brindisi?

Se tacciono, confermano quanto asserito dal dott. Pasqualone e dal dott. Oliva , ma devono essere consequenziali ed attivarsi in tutte le sedi e con i loro rispettivi partiti e movimenti a fare o costringere a fare al governo regionale la legge ,tanto richiesta dai tecnici.

Se  invece , la verità è un’altra  e per risolvere i problemi della sanità e del pronto soccorso bastano degli accorgimenti tecnici ed una sana programmazione, denuncino l’incapacità e la non preparazione dei vertici sanitari del territorio e le politiche lobbistiche di chi rappresenta i medici.

L`assenza dei rappresentanti politici di questo territorio  sulle vicende della sanità , sono il termometro di come la politica sia diventata sterile, di  livello basso , ma soprattutto al servizio i burocrati nominati , sempre necessari a poter rispondere alle esigenze personali e di nicchia e non quelli generali dei semplici cittadini.

Non critico quello che e` successo nella seduta del  Consiglio regionale del 5 agosto 2021, dove i consiglieri regionali tutti sia di maggioranza e opposizione hanno votato all’unanimità il ripristino di una indennità abolita nel 2013: l’assegno di fine mandato, essi hanno dimostrato che volere è potere. Bene,  fatto questo, hanno adesso l`obbligo morale e politico di tutelare il loro territorio, la loro sanità, la salute dei brindisini e quella dei pugliesi.

Mio padre e tanti altri lo pretendono , vogliono giustizia e rispetto.

                                                            

                                                                       Giampiero EPIFANI Segreteria Provinciale IDEA PER BRINDISI

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