Mafia e voto di scambio, chiesto il rinvio a giudizio per l’ex sindaco e altri otto

BRINDISI-La procura distrettuale antimafia di Lecce ha chiesto il rinvio a giudizio di nove persone, tra cui l’ormai ex sindaco e l’ex presidente del Consiglio comunale di Carovigno (Brindisi), Massimo Lanzilotti e Francesco Leoci, per accuse a vario titolo di associazione per delinquere di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione elettorale. Il Comune è stato commissariato dopo l’inchiesta dei pm Giovanna Cannarile e Alberto Santacatterina della Dda di Lecce e del pm Paola Palumbo della Procura di Brindisi, condotta dai carabinieri, che si è occupata della gestione del parcheggio dell’area marina protetta di Torre Guaceto. Nel corso delle indagini era stato eseguito, nel giugno 2020, l’arresto ai domiciliari di Andrea Saponaro, 48 anni, che insieme a Giovanni e Cosimo Saponaro è accusato di far parte della Sacra corona unita e di esserne il referente per il Comune di Carovigno. Secondo l’accusa il sindaco Lanzilotti e Leoci, avrebbero promesso supporto ai Saponaro per garantire loro la gestione dei parcheggi della riserva.

Vi è anche l’ipotesi di voto di scambio: Andrea e Giovanni Saponaro, nel corso delle elezioni comunali del 10 giugno 2018 avrebbero offerto ed erogato denaro a numerosi elettori, in cambio del voto in favore delle liste che sostenevano proprio Lanzilotti, a quanto è riportato nel capo di imputazione.

Sono state individuate come parti offese cinque persone, tra cui tre candidati sindaci delle elezioni 2018 e un ex sindaco che secondo l’accusa potrebbero avere subito una perdita di chance. L’udienza preliminare fissata per il 21 settembre: l’ex sindaco Carmine Brandi ha già annunciato di volersi costituire parte civile.

BrindisiOggi

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