INTEREVENTO/ Le ferie sono un diritto irrinunciabile di ogni lavoratore. Ma quando si dispone di poco personale e si gestisce un servizio di pubblico interesse bisognerebbe avere l’accortezza di disciplinare meglio i turni di ferie.
E’ il caso di Poste Italiane che ha disposto la chiusura di numerose filiali in città in alcuni giorni feriali di luglio ed agosto.
Se si abita in un quartiere cittadino poco male: si può raggiungere la filiale più vicina, le poste centrali oppure rivolgersi ad agenzie private di recapito postale.
Se si abita a Tuturano la situazione cambia radicalmente atteso che si tratta di una frazione posta a 12 chilometri dal centro cittadino ed in cui non è operante alcun sportello bancario e lo stesso servizio bancomat di Poste Italiane risulta sospeso da tempo.
I cittadini tuturanesi sono pertanto costretti ad utilizzare l’ufficio postale per la gestione dei loro risparmi ed altrettanto devono fare gli operatori economici della frazione.
Prendere atto che la filiale di Poste Italiane è rimasta chiusa nei giorni 17 e 21 luglio e poi ancora nei giorni 5, 6 e 7 agosto e lo sarà anche domani ha costituito una amara sorpresa per i tuturanesi.
Specie ove si consideri che la maggior parte dei fruitori sono persone anziane, prive di autovettura e quindi impossibilitate a rivolgersi altrove.
Senza contare le conseguenze pesanti in cui che potrebbero incorrere quegli operatori economici che avessero emesso degli assegni postali il cui incasso fosse stato reso impossibile per la chiusura dell’ufficio.
Si ritroverebbero protestati senza avere alcuna colpa ed iscritti nel registro dei protesti presso la Camera di Commercio e nella Centrale d’Allarme Interbancaria con la conseguente impossibilità di contrarre mutui.
Ci auguriamo che qualche Autorità intervenga su Poste Italiane affinché questa incresciosa situazione non abbia a ripetersi per il futuro.
Il Capogruppo PRI
(Gabriele ANTONINO)
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