BRINDISI – (da il7 Magazine di Lucia Portolano) Parere negativo del Comune di Brindisi al progetto di Edison per la realizzazione di un deposito di Gnl (gas naturale liquefatto) all’imboccatura di Costa Morena. Anche senza la discussione in consiglio comunale il sindaco Riccardo Rossi ha inviato al ministero della Transazione ecologica parere negativo all’impianto. Una decisione approvata dalla giunta, che ha condiviso la relazione tecnica dei settori Urbanistica, Ambiente e Lavori pubblici che in questi mesi hanno costituito un gruppo di lavoro per le valutazioni tecniche. I tre dirigenti a capo delle tre ripartizioni comunali, Marina Carrozzo, Fabio Lacinio e Francesco Corvace hanno firmato una relazione in cui hanno sollevato questioni di incompatibilità dell’impianto. Tra queste il sindaco Riccardo Rossi sottolinea in modo particolare l’incompatibilità paesaggistica con il piano paesaggistico territoriale della Regione Puglia, in quanto l’area in questione è interessata a vincoli. Per le opere di importanza strategica la legge prevede però una deroga nel caso in cui il soggetto promotore presenti un studio in cui dimostra che non esiste un sito alternativo, sempre nell’area portuale, in cui realizzare il deposito. A tal proposito al Comune non è arrivato nessuno studio. Ed è su questo che il sindaco poggia principalmente il suo parere contrario. Da sempre Rossi sostiene l’idea di una delocalizzazione, fosse anche a Capobianco. Area però ormai candidata a diventare zona franca.
Il parere degli enti interessati al procedimento per il rilascio delle autorizzazione al progetto doveva essere presentato al Ministero entro il 29 luglio (90 giorni), salvo la regola del silenzio assenso. Il Comune infatti ha inviato nel limite massimo la sua posizione. Se non lo avesse fatto, il silenzio sarebbe valso come parere favorevole.
Il procedimento per la realizzazione del progetto di Edison è aperto al ministero dello Sviluppo economico da oltre un anno e mezzo. La società energetica ha chiesto di ottenere le autorizzazioni per la realizzazione di un deposito costiero di gnl (gas naturale liquefatto), cioè di un serbatoio a terra con una capacità di stoccaggio utile tra i 16mila e i 19mila metricubi sulla banchina di Costa Morena est al porto di Brindisi. Il progetto a dicembre 2020 ha ottenuto dal Comitato tecnico regionale parere positivo al nulla osta di fattibilità. (Nof). Del comitato fanno parte Regione, Arpa, Inail, Provincia, vigili del fuoco e Capitaneria di porto.
Si tratta di un deposito di gas per alimentare mezzi su gomma e navi. Secondo il progetto la banchina dovrà essere attrezzata per consentire lo scarico di gnl da metaniere con capacità comprese tra 7.500 a 30mila metricubi, e il caricamento di nave bettoline con range di capacità tra 1mille e 7.500 metricubi. Il progetto occuperà un’area attualmente libera di 34mila metriquadrati, di cui 22800 metricubi occupati dagli impianti e 11500metriquadrati per la banchina. La lunghezza della banchina occupata dall’impianto è di circa 200metri su una lunghezza complessiva di circa 500 metri.
Nell’ottobre 2020 Edison, su invito del presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Ugo Patroni Griffi e del sindaco di Brindisi Riccardo Rossi, ha illustrato il progetto presso la sede di Confindustria e presso l’Autorità portuale.
Nel corso di quell’incontro emersero le preoccupazioni degli operatori portuali circa l’ubicazione del deposito e, in particolare, circa l’estensione dell’occupazione della banchina. Nel frattempo Edison avrebbe accolto le istanze pervenute ed elaborato una soluzione tecnica alternativa con l’arretramento dell’ormeggio delle navi gasiere destinate al deposito, liberando almeno 300 metri di banchina che resterebbero a disposizione delle altre operazioni portuali.
Il progetto di Edison prevede che il deposito costiero di Brindisi gestisca tre operazioni principali: l’approvvigionamento del gnl via nave di piccola taglia da un terminale di rigassificazione; lo stoccaggio nel deposito costiero e la vendita del combustibile per il trasporto pesante attraverso la distribuzione via terra con autobotti, o rifornimento navi attraverso un bunker vessel.
L’investimento per la realizzazione dell’opera è di circa 100 milioni di euro con impiego di manodopera sia durante le fasi di costruzione, che successivamente in quelle operative. La durata preventivata per il completamento dei lavori è di circa 36 mesi dall’ottenimento di tutte le autorizzazioni.
Al momento è n corso il procedimento autorizzativo, e si attendono i pareri di tutti i soggetti interessati, per il rilascio da parte del Ministero dell’autorizzazione unica (Aia). I depositi gnl infatti, con capacità superiore alle 200 tonnellate, sono soggette all’autorizzazione unica rilasciata dal ministero dello Sviluppo Economico, di concerto con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e d’intesa con la Regione. Brindisi è inserita tra i siti ad alto rischio di incidente rilevante, ed ospita già da anni nella sua zona industriali altri depositi di gas con funzione però totalmente diversa.
Edison durante l’incontro pubblico tenutosi a Brindisi parlò di ricadute positive sul territorio, affermando che qualora il progetto venisse realizzato renderebbe disponibile il gnl sia per uso marittimo che stradale nel centro-sud Italia “determinando evidenti benefici economici in termini di indotto e competitività dei trasporti”. Il deposito concorrerebbe a rendere il porto di Brindisi un’infrastruttura chiave per l’approvvigionamento di questo combustibile alternativo e intorno a cui consolidare i traffici esistenti, in particolare quello crocieristico, facendolo diventare un polo di attrazione preferenziale per i traffici dei mezzi navali “green” e incentivando lo sviluppo dei settori turistici oltre che industriali e commerciali.
Per quanto attiene alla rete di distribuzione stradale la società spiegò, sempre in quella occasione, che il Piano Energia e Clima ha posto come obiettivo lo sviluppo di una rete di 800 distributori di GNL per mezzi pesanti entro il 2030: ad oggi i punti vendita di GNL operativi in Italia sono 87 e sono concentrati per lo più nel centro-nord Italia. In Puglia è operativo un solo punto vendita e dei 35 in via di sviluppo, nessuno è nella regione (Fonte Federmetano) lasciando quindi intravedere ampi margini di crescita per il mercato. Edison è una vecchia conoscenza del territorio di Brindisi, in passato è stato tra i proprietari del Petrolchimico, negli anni di maggiore inquinamento di quegli impianti. L’attuale progetto di Edison è sostenuto da tutte le forze politiche di opposizione in consiglio comunale a Brindisi, compresi tre consiglieri di maggioranza, due di questi del Pd (il partito democratico all’interno è spaccato su questo tema), e da un consigliere di Italia Viva di Renzi.
Commenta per primo