BRINDISI – La salma di Camara Fantamadi, il ragazzo di 27 anni morto d’infarto il 24 giugno dopo una giornata di lavoro nei campi, sta tornando a casa. Nella giornata di oggi è previsto il rientro in Mali dove ad attenderlo ci sarà la sua famiglia, sua madre e suo padre. Il trasferimento è stato possibile grazie ad una raccolta fondi organizzata dalla Comunità africana di Brindisi. Saranno proprio il presidente della Comunità Drissa Kone ed il fratello di Camara a riportare il corpo del ragazzo nel suo paese. Sono stati raccolti oltre 20mila euro per il 27enne, donazioni arrivate da più parti d’Europa. Una cifra che ha superato ogni aspettativa. I soldi che resteranno dalla spesa del viaggio saranno donati alla famiglia di Camara. Lui era venuto in Italia per lavorare e stava mettendo dei soldi da parte per poter costruire una piccola casa ai suoi genitori. E aveva già mandato qualcosa in questi mesi. “Il fratello mi ha detto che era molto felice per questo – racconta Drissa Kone – mi ha fatto sentire l’audio in cui Camara diceva di essere contento per poter aiutare i suoi genitori. Stava lavorando per questo. Speriamo ora di poter dare noi l’aiuto che lui non potrà più dare”.
Intanto la Procura di Brindisi ha aperto un’inchiesta sulla morte del 27enne, non c’è nessuno iscritto nel registro degli indagati. Era arrivato a Brindisi da tre giorni, e da due aveva lavorato nei campi tra Brindisi e Mesagne. Aveva lavorato in nero, per sei euro l’ora. Il giorno della sua morte aveva lavorato dalle 13 alle 17 a 40 gradi, quella era stata una delle giornate più calde di questa estate. E’ stato trovato morto sul ciglio della strada accanto alla sua bicicletta mentre tornava a casa.
Dopo la sua morte il presidente Emiliano ha emesso l’ordinanza che vieta il lavoro nei campi dalle 12,30 alle 16 nelle giornate a rischio.
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