BRINDISI – Ritardi burocratici che bloccano gli investimenti per Jindal. Le RSU, e le Segreterie territoriali della Femca Cisl, Filctem Cgil, e Uiltec dello stabilimento Jindal Films Brindisi, esprimono forti preoccupazioni per i continui ritardi burocratici degli enti preposti della Regione Puglia, in merito all’istanza di accesso alla misura regionale dei “ Contratti di Programma “, per la realizzazione di un nuovo progetto di Investimenti.
La Società Jindal Film Brindisi, ha presentato il nuovo progetto 22 dicembre 2020, attraverso l’apposita piattaforma regionale. Il progetto prevede l’istallazione di nuove linee di produzione, spinte alla realizzazione di nuovi prodotti plastici riciclabili che si sposano in maniera perfetta con il piano Nazionale di Transizione Ecologica. Oltre alle linee di produzione, il progetto prevede anche un piano di efficientamento energetico, attraverso le energie rinnovabili, che completato proietterebbe lo Stabilimento di Brindisi ad essere sicuramente un riferimento del settore in Europa.
“Tutto questo, può essere vanificato – affermano i sindacati – se i ritardi burocratici dovessero permanere. A nulla è valso un documento con una richiesta d’incontro, inviato alla Regione Puglia il 23 aprile scorso a firma delle Segreterie Confederali, Federazioni di Categoria, RSU e Associazione Datoriale ( Confindustria ). Purtroppo siamo ancora in attesa di risposte. Non possiamo non prendere atto, come il nostro territorio, a fronte di una storica emergenza occupazionale, che il periodo di pandemia ha messo ancor più in evidenza, non può certamente permettersi il lusso di perdere questa grande opportunità di sviluppo. La realizzazione di questo nuovo investimento, che oltretutto per il tipo di materiale che si andrebbe a produrre, richiederebbe la sinergia con altre importanti aziende del territorio ( Eni Versalis, Lyondell/Basell ), può essere lo spartiacque per lo Stabilimento Jindal Films di Brindisi. Il tempo stringe, la competizione esterna al Gruppo si sta organizzando da tempo. Il mercato globale
impone regole spietate e scadenze oggettive. Lo scenario che si potrebbe configurare nel breve, è che il progetto venga dirottato in altre Nazioni Europee. Non vorremmo mai arrivare a denunciare come la “ macchina burocratica “ abbia contribuito alla non realizzazione di un progetto d’investimento così importante. In quel caso ogni attore di questa vicenda , si dovrà assumere le proprie responsabilità. Confidiamo nella sensibilità e nel senso di appartenenza che la politica dovrà dimostrare, dando la giusta priorità ad accelerare i processi di approvazione di questo grande progetto, che sicuramente può dare qualche risposta positiva al nostro martoriato territorio”.
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