Rapina all’Eurospin, la prova del DNA non passa il Riesame , scarcerati gli indagati

BRINDISI-  Durante l’interrogatorio di garanzia si erano dichiarati innocenti ma con  la comparazione del Dna sugli abiti sequestrati dai carabinieri erano finiti ugualmente in carcere. Oggi il Riesame ha annullato l’ordinanza di carcerazione per i due brindisini  Giuseppe Ferrarese e Cosimo Morleo, rispettivamente di 25 e 23 anni , accusati di aver messo a segno una rapina ai danni del supermercato Eurospin in via Enrico Fermi a Brindisi, il 24 agosto del 2019. I due erano stati raggiunti da una misura di custodia cautelare in carcere lo scorso 29 maggio. L’ordinanza, emessa dal gip del tribunale di Brindisi, Valerio Fracassi, su richiesta del pm Francesco Carluccio, è stata eseguita dai Carabinieri della Compagnia di Brindisi. Stando alla ricostruzione degli investigatori, il 24 agosto di due anni fa, intorno alle 19.20, due uomini con il volto travisato da passamontagna e con pistola impugno fanno irruzione nel supermercato Eurospin in via Enrico Fermi, zona industriale di Brindisi. Sotto la minaccia dell’arma i malviventi si fanno consegnare il denaro contenuto nei registratori di cassa, circa 1300 euro, per poi fuggire via nelle strade limitrofe. L’intervento repentino delle forze dell’ordine e l’analisi delle immagini delle telecamere di video sorveglianza consentono agli investigatori di intercettare la via di fuga, in pratica nel filmato si vedono i due rapinatori percorrere via Crati per poi dileguarsi nel quartiere Perrino. Ma soprattutto ripercorrendo il tragitto gli investigatori individuano un cassonetto per la raccolta indumenti dove vengono rinvenuti alcuni capi di abbigliamento e parte della refurtiva, nello specifico un “blister” di monete da due euro, per un valore complessivo pari a 50 euro, con ogni probabilità perso “nelle concitate fasi – si legge nell’ordinanza – dello spogliarsi per abbandonare i vestiti”.

Grazie sempre alle immagini delle telecamere di video sorveglianza della attività commerciale e alle testimonianze dei dipendenti del supermercato sin dal primo momento gli abiti rinvenuti vengono riconosciuti come appartenenti ai rapinatori. In particolare viene notata una felpa nera con una scritta bianca indossata da uno dei due malviventi.  Dagli abiti sequestrati, gli esperti del Ris dell’Arma dei carabinieri estrapolano del materiale biologico dal quale vengono tipizzati due profili genetici “senza dubbio riconducibili ai rapinatori e senz’altro – scrive il gip – utile ai fini di una comparazione del Dna con quelli inseriti nella banca dati nazionale”, in cui era già archiviato il profilo genetico di Morleo e Ferrarese, acquisito in occasione delle indagini relative ad un’altra rapina.  Il profilo genetico dei due indagati, quindi, è risultato “pienamente compatibile (‘supporto estremamente forte’, si legge nella relazione tecnica del Ris) con quello estratto dagli indumenti sequestrati a seguito della rapina all’Eurospin”. Eppure il DNA non regge il Riesame che invece  annulla l’ordinanza di custodia cautelare eseguita nei loro confronto lo scorso 29 maggio. Se non fosse stato per pendenze pregresse, quindi, sarebbero liberi. Ora i due sono ai domiciliari.

BrindisiOggi

 

 

 

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*