BRINDISI – (da il7 Magazine) “Sto bene. Sono tranquilla. Ho il sostegno dell’amministrazione comunale, del segretario generale, del comandante della polizia locale, dei colleghi dirigenti e dei collaboratori del mio settore”. Non ha paura e va avanti l’architetto Marina Carrozzo. Parlare con lei è un’impresa, la sua giornata è un continuo accavallarsi di riunioni fiume tra uffici comunali ed altri enti. Lei dirige uno dei settori chiave dell’amministrazione comunale: l’ufficio Urbanistica. È la prima dirigente donna ad occupare questo posto al Comune di Brindisi, alla guida di questa ripartizione prima di lei c’erano stati solo uomini.
È passata oltre una settimana da quando la dirigente comunale ha ricevuto la lettera di minaccia con all’interno anche due proiettili. Un messaggio in stile mafioso. “Calmati sta dà troppo fastidio”, era stato scritto a mano su un foglio bianco chiuso in una busta con dentro anche due proiettili, non uno, ma due. Un messaggio chiaro, dalle strane modalità inviato all’ufficio Protocollo del Comune di Brindisi e indirizzato alla dirigente.
Ma lei non sembra intimorita. “Siamo una squadra unita – dice l’architetta – e lavoriamo per lo stesso scopo: fornire servizi pubblici. Affrontiamo tutte le questioni gravi e importanti insieme, collaborando ai vari livelli, qualunque sia l’ambito di interesse specifico. Questo ci rende forti”.
Continua per la sua strada Marina Carrozzo, e spiega che ogni decisione è collegiale e condivisa. Una posizione che la rende forte anche davanti a minacce di questo tipo. “Voglio ringraziare quanti hanno espresso vicinanza alla mia persona – aggiunge – per il ruolo da me ricoperto come dirigente tecnico del Comune di Brindisi: istituzioni, associazioni, cittadine e cittadini”.
La notizia della lettera minatoria è stata resa pubblica dal sindaco Riccardo Rossi il 7 maggio, ma a quanto pare la missiva era arrivata già da qualche giorno. Il primo cittadino ha informato la conferenza capigruppo dell’accaduto e poi ha inviato una nota ufficiale. La dirigente già in passato avrebbe ricevuto alcune minacce verbali. È lei che si occupa delle pratiche urbanistiche. Ed è lei che più volte è finita nel mirino delle critiche politiche dell’opposizione, o di altri enti, per rallentamenti di pratiche e di iter autorizzativi che si bloccano nel suo ufficio. La ripartizione è alle prese anche con il nuovo Pug (piano urbanistico generale) che è ancora in una frase embrionale, rispetto alla promessa di questa amministrazione di giungere nel 2020 alla stesura finale del piano.
La lettera una volta arrivata all’ufficio Protocollo è sembrata sin da subito sospetta, visto la consistenza. Si sentiva che dentro c’era qualcosa di strano, al tatto si sentiva i proiettili. È stata così aperta alla presenza della stessa dirigente ma anche del sindaco Rossi e del segretario comunale. Il sospetto si è mostrato fondato. La frase di minaccia era stata scritta a mano e in forma dialettale. “Un messaggio vile, intimidatorio, mafioso – afferma il sindaco di Brindisi – di chi pensa che con la forza si possa imporre, non all’amministrazione, ma alla città il proprio volere. All’architetto Carrozzo, a Marina, va tutta la nostra vicinanza e solidarietà. Nessuno si farà intimidire”. Anche Rossi parla di unità e di rispetto delle regole. “Brindisi non ha bisogno di eroi – aggiunge – ma delle tante persone perbene come l’architetto Carrozzo che, con passione e rispetto delle regole e della legalità, lavorano ogni giorno per la città. Questo territorio nella sua storia ha subìto troppo e oggi ha gli anticorpi per reagire unito”. La lettera e i proiettili sono stati acquisiti dagli agenti della Digos che ora indagano sull’episodio. Gli investigatori starebbe seguendo alcune piste ben precise.
In questi giorni in tanti hanno espresso solidarietà all’architetto Carrozzo. Dall’Autorità portuale a Confindustria, dalla Cgil a Italia Nostra, dalle forze politiche di maggioranza a molte di quelle dell’opposizione. A condannare il gesto l’intera conferenza capigruppo che ha inviato una nota congiunta a nome del consiglio comunale. “Respingiamo con forza, istituzionalmente, politicamente e culturalmente ogni tentativo violento di condizionamento non solo della vita amministrativa ma anche della convivenza civile – dicono i capigruppo – Permangono sacche di subcultura mafiosa nella nostra città contro le quali continueremo a profondere impegno politico e culturale e alle quali non lasceremo spazio alcuno di azione. Ci auguriamo che le autorità preposte facciano subito piena luce su questo atto gravissimo di intimidazione”. A sostegno della dirigente anche il presidente della commissione consiliare Urbanistica Alessio Carbonella (di Italia Viva). “In questi anni, in qualità di presidente – afferma Carbonella – ho avuto modo di apprezzarne la dedizione, la preparazione e la correttezza nell’ affrontare le svariate questioni e problematiche, individuando le migliori soluzioni possibili sempre nel rispetto della legge. Chiunque pensa di intimidire un dirigente di indubbio spessore morale come l’architetto Carrozzo, con questi gesti deprecabili, commette l’errore di pensare di attaccare una persona sola, quando invece trova tutti noi a sostenerla. Il confronto dialettico, seppur duro, sulle tante criticità che questa Amministrazione comunale è costretta ad affrontare quotidianamente, per nessuna ragione potrà essere superato da simili minacce”.
Lucia Portolano
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