BRINDISI – Un altro giovane che va via. Un’altra risorsa che lascia questa città. Eppure ci aveva provato Angelo Leuci, 37 anni. Dopo la laurea alla Luiss era tornato a Brindisi per costruire qui la sua famiglia. Portare nella sua terra la conoscenza acquisita, l’esperienza e tanta volontà. Ma tutto questo non è bastato, a lui, come a tanti altri giovani. Qualche mese fa Angelo è partito in Toscana per ricominciare daccapo. Ancora una volta. A Brindisi si era occupato di formazione ai giovani, e aveva regalato opportunità di lavoro. Aveva messo in contatto aziende con i giovani volenterosi. Entusiasmo, caparbietà e professionalità lo hanno contraddistinto in questo percorso. Ma in questa terra con poche opportunità, a volte cieca e bigotta davanti all’entusiasmo dei giovani, per Angelo non c’è stato posto. Il suo addio a Brindisi in un post di Facebook in cui si percepisce dolore e amarezza, delusione e rabbia. Per chi ci aveva sperato che le cose potessero cambiare. Ma le cose da queste parti non cambiano mai, oggi come in passato. Tra privilegi acquisiti, e false promesse di chi vuol cambiare la storia, ma utilizza gli stessi metodi cambiando solo le facce.
“Addio, Brindisi… Non ho avuto il tempo nemmeno di salutarti. Sono andato via, in fretta e in silenzio, mesi fa. Un po’ per rabbia, un po’ per orgoglio, ti ho lasciata senza salutarti. Vorrei farlo adesso, ad un po’ di mesi di distanza. Per te, Brindisi, ho rinunciato a parecchie opportunità; a tanti sogni; ad alcuni amici. Ricordo ancora quando studiavo a Roma e parlavo a tutti di te. Dicevo che eri la capitale del mondo, per quanto eri bella. E per quanto sei bella, esteticamente. Ma questo non basta. Devi essere bella anche dentro per essere valutata positivamente da tutti, per essere giudicata (come infatti sei) all’altezza di tante altre città.
Ma questo (secondo il mio punto di vista) non sempre accade. In questi anni ho conosciuto e supportato tantissimi ragazzi, che avevano un sogno da realizzare e che avevano bisogno solo di un’opportunità. Ma tu spesso, Brindisi, hai guardato solo ai soliti noti, senza pensare ai nuovi giovani. Io stesso, giovane vecchio, dopo anni di gavetta mi sono reso conto che ero sempre il solito apprendista. E, allora, qualche mese fa l’ho fatto anch’io: ti ho lasciata, per sempre!!!
Ho lasciato la mia casa, i miei affetti, il mio impegno lavorativo infinito per andare in un’altra parte di Italia, dove sto costruendo qualcosa, dove ho trovato persone che mi ascoltano, dove posso provare a ricominciare. Daccapo. Di nuovo. Addio, Brindisi… Ma prima un consiglio: pensa ai giovani, il motore di tutto. Ascoltali. E dai loro più opportunità: di lavoro; di socializzazione; di turismo. Quando ti lasciano e piangi per il loro addio, beh vuole dire che ormai è troppo tardi…”
Lu.Po.
30% pensiero a delinquere
60% idioti conclamati
10% lavoratori onesti
Con questa percentuale di elettori saremo sempre governati dal nulla.
Purtroppo non ho mai visto piangere per l’addio dei giovani.
E proprio vero io lo lasciata quando avevo 20 anni,perché mi sono sentito proprio cacciato da questa città ho sofferto tantissimo per tutti questi anni perché non mi sembrava giusto il fatto di non potermi realizzare nella città dove sono nato e dove avevo tutti i miei affetti. Adesso sono rientrato dopo 40 anni ma sono deluso perché niente e cambiato. Mi dispiace tantissimo brindisi e bellissima ma noi stessi non la sappiamo apprezzare e sopratutto cambiare. Dispiace per i giovani che qui non anno nessun avvenire.