BRINDISI – (da il7 Magazine) Il video integrale della seduta della Commissione consiliare d’inchiesta sui Servizi finanziari finisce in procura. Si tratta della seduta in cui è stato ascoltato dai consiglieri comunali l’ex dirigente ai Servizi finanziari Simone Simeone in merito ai rapporti e alle frizioni con il sindaco Riccardo Rossi. Il presidente della commissione, il capogruppo dei 5Stelle, Gianluca Serra, ha deciso di portare il video in procura dopo che qualcuno ha diffuso pubblicamente un brevissimo stralcio delle lunghe dichiarazioni dell’ex dirigente. Serra parla di strumentalizzazioni all’indomani della notizia dell’avviso conclusioni indagini che vede indagato il sindaco Rossi per minacce nei confronti di Simeone. Un piccolo stralcio di un minuto e mezzo tagliato su una seduta di un’ora e venti minuti. In questo passaggio l’ex dirigente riferisce di aver saputo tramite l’ex assessore Cristiano D’Errico che il sindaco avrebbe minacciato un suo trasferimento all’Anagrafe dopo il parere negativo sulla proroga di alcuni servizi sociali. Insomma qualcuno avrebbe tagliato e diffuso quel video per dimostrare che Rossi non avrebbe mai direttamente minacciato l’ex dirigente. Quella di Simeone infatti, sembrava una risposta generica sull’intera storia, ed invece era relativa al caso specifico del parere negativo sulla proroga degli asili nido e dell’assistenza domiciliare. Lo stesso Serra il giorno dopo la notizia del sindaco indagato ha annunciato la sospensione dei lavori della commissione d’inchiesta per non accavallarsi con l’operato della magistratura, d’altronde le questioni si intrecciava. “Tale scelta è doverosa – aveva spiegato Serra – per non sovrapporre l’attività della commissione con quella prioritaria della magistratura che ha attenzionato medesimi fatti e circostanze. Le registrazioni delle sedute di commissione e la documentazione acquisita sono ovviamente a disposizione della Magistratura”. Ma dopo la diffusione pubblica dello stralcio ha deciso lui stesso di portare la registrazione integrale al magistrato, nel caso potesse essere ancora utile all’inchiesta e per evitare strumentalizzazione da chi volesse far passare un unico messaggio.
Al momento in difesa del sindaco è sceso in campo solo Brindisi Bene Comune, suo movimento politico. Nessuna altra forza di maggioranza si è espressa su questa vicenda. In realtà anche dell’opposizione è rimasta in silenzio, l’unico a dire qualcosa è stato il consigliere di Fratelli d’Italia Massimiliano Oggiano. L’opposizione era stata comunque quella che aveva chiesto la istituzione della commissione d’inchiesta, l’unica che si era tagliata fuori era stata Forza Italia.
“Bene Comune esprime vicinanza e sostegno a Riccardo Rossi e quindi alla nostra storia – aveva scritto il suo movimento, del quale sua moglie Paola Forina è presidente – Riccardo è patrimonio di questa comunità politica e da sempre il nostro cammino politico ha come unica bussola la legalità. Anche e, soprattutto, in questa esperienza da amministratori della città”. In silenzio sino a questo momento era stato il Partito democratico. “La vicenda è chiara – afferma oggi il segretario cittadino del Pd Francesco Cannalire – A fronte di una querela di parte dell’ex dirigente ai servizi finanziari del Comune di Brindisi, la magistratura ha inteso legittimamente approfondire. Questa situazione mette il sindaco Rossi nelle condizioni di far emergere finalmente l’evoluzione dei fatti di quelle settimane difficili per la chiusura del bilancio che era diventato come la tela di Penelope. Naturalmente i fatti chiariscono che il contributo Ager è arrivato prima della definizione del previsionale triennale 2020/2022 confermando la tesi del sindaco che ne chiedeva l’inserimento forte di un accordo politico con la Regione Puglia”, Cannalire si riferisce ad una dei massimo scontri tra Rossi e il dirigente: quello sul contributo dell’Ager di un milione di euro per la manutenzione della discarica comunale di Autigno. Il sindaco voleva inserire nel bilancio di previsione questo contributo per far quadrare i conti, mentre Simeone era contrario in quanto non solo i soldi non erano ancora disponibili, ma allora non esisteva neanche un atto formale in cui la Regione avesse assunto l’impegno di dare quelle risorse al Comune di Brindisi. Successivamente però i soldi arrivarono. A quanto pare la vicenda del contributo Ager sarebbe menzionata nell’indagine della procura. “Nelle scorse ore, poi – aggiunge Cannalire – sono emersi altri particolari, decisamente singolari, che è fondamentale vengano trattati nelle sedi deputate poiché aprono scenari alquanto emblematici. Riccardo ha sempre dimostrato trasparenza, correttezza e rigore morale e siamo fieri di lui”. I particolari indicati da Cannalire riguarderebbero appunto le dichiarazioni del video diffuso.
Lucia Portolano
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