Mevoli cerca di ricucire con il centrodestra: “Sulla mozione di sfiducia il nostro operato è stato trasparente”

BRINDISI –  Riceviamo e pubblichiamo la nota del coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia Cesare Mevoli.

“Ormai non passa giorno senza che sui siti web e sulla carta stampata non si rincorrano comunicati e dichiarazioni aventi a tema il Comune di Brindisi.   Se è difficile risalire a chi ha cominciato, una cosa è certa: questo è il comunicato di chi invita a fermarsi. Preliminarmente va ribadito che, a nostro  modestissimo avviso, è sempre un errore lasciare la parola ai singoli, parola che deve restare in capo ai partiti. Pur con tutta l’autonomia riveniente dal ruolo di eletto, soprattutto quando si trattano temi “politici”, come la caduta di un Sindaco, e non meramente amministrativi, la parola deve restare saldamente nelle mani delle segreterie cittadine e provinciali, ed i consiglieri, che dei partiti sono la voce, devono attenersi alle direttive del partito di appartenenza, divenendone i portavoce.

Da molti anni, troppi, a Brindisi si è lasciato grande spazio ai desiderata e alle autonome decisioni dei singoli eletti, e questo ha trasformato in negativo la politica, permettendo a personaggi senza una precisa identità, ma con qualche voto, di potersi autogestire, passando da un partito all’altro, addirittura attraverso diversi schieramenti, come se la politica possa ridursi ad un calcio mercato, con le singole squadre impegnate a contendersi il “campione” di turno, campione che laddove eletto rischia di determinare secondo convenienza le stesse scelte politiche, con partiti incapaci di metterci freno.  Attenendoci alla questione che si dibatte, a nostro modo di vedere, – e sottolineo che per quanto ci riguarda segreteria provinciale e cittadina, e componente eletta, la pensano in maniera unanime -, si è fatto troppo rumore attorno ad un fatto di ordinarietà qual ‘è la presentazione di una mozione di sfiducia nei confronti di un Sindaco.  Tutte le opposizioni, non solo il centrodestra, hanno scritto per mesi che l’attuale amministrazione non ha a suo favore una singola categoria cittadina:  dai commercianti alla grande industria, dai sindacati ai lavoratori, dagli abitanti delle contrade ai gestori dei lidi, hanno praticamente litigato con tutti!   Non sono stati capaci di presentare il bilancio di previsione nei termini di legge, e per la prima volta nella storia di questa città si è stati costretti a ricorrere al commissario ad acta!   In soli due anni e mezzo hanno perso il sostegno di assessori che si sono dimessi in polemica, consiglieri che sono passati sulla barricata dell’opposizione, e l’allontanamento e le critiche di interi movimenti politici che pur erano stati determinanti per la vittoria.   Ma nonostante tutto, inamovibili, restano li, e a nulla è servita finanche la dura opposizione di un importante consigliere regionale,  che praticamente sottolinea quotidianamente gli errori della giunta Rossi, e del pd cittadino al suo seguito (staremmo per dire al suo  servizio).  A questo punto, e dopo questa ampia premessa, ribadiamo che il nostro operato si è svolto in piena trasparenza,e che  immaginando che si potesse fare sponda con i vari livelli di insofferenza nei confronti dell’attuale amministrazione,  durante un video collegamento con gli altri partner del centrodestra abbiamo avanzato la proposta di dar vita ad una “conta” che potesse portare ad una mozione di sfiducia. Ognuno avrà le sue più o meno nobili ragioni, ma ci è stato risposto di no, secondo alcuni perché con questa mossa avremmo rafforzato anzichè indebolire la compagine che amministra; altri preferendo che ad apporre le firme fossero per primi i neo oppositori già appartenuti alla maggioranza, riservandosi di firmare per ultimi, e alcuni addirittura accusandoci di aver fatto filtrare la notizia all’esterno, manco fosse facile avvicinare i potenziali firmatari per contarsi, avendo la certezza che nessuno andrà a raccontarlo.   “Chi inizia è a metà dell’opera”, recita un vecchio adagio, ma non avendo alcuni neanche voluto provarci, non sapremo mai, almeno in questa fase, se il numero necessario di sottoscrittori sarebbe stato raggiunto. Questi sono i fatti, nudi e crudi, e continuare a scriverci sopra, rischia di mettere a serio rischio anche il prosieguo dei rapporti tra partner, che invece devono restare saldi ed improntati a fiducia, amicizia e rispetto reciproco.   Non ci piacciono i ruoli da prima donna, e non è con l’iperattivismo tipico della nostra storia politica e militante che pensiamo di poter rivendicare ruoli o primogeniture… per quello, ci fidiamo degli elettori, del loro istinto, della loro arguzia, della loro capacità di discernimento”.

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