Nell’ultima settimana a Brindisi contagi raddoppiati, Rossi: “Necessarie nuove restrizioni”

BRINDISI – Contagi raddoppiati in una settimana, necessaria ulteriori restrizioni. Dal report Covid pubblicato oggi dall’Asl Brindisi aggiornato al 21 marzo, risultano 406 positivi nella città di Brindisi. “Nel grafico elaborato dall’U.O.S.D. Epidemiologia del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL di Brindisi, la salita della curva dei contagi è evidente e allarmante – scrive il sindaco Rossi su Facebook -Nell’arco dell’ultima settimana il numero dei positivi è quasi raddoppiato. È una condizione che necessita di un controllo maggiore, è nostro dovere adottare misure più restrittive per il contenimento dei contagi. Mercoledì prossimo, insieme ai sindaci delle città capoluogo e ai presidenti delle province della Puglia, ci riuniremo nuovamente con il Presidente Emiliano e l’assessore alla Sanità Lopalco per decidere quali altre disposizioni assumere”.

2 Commenti

  1. I controlli non ci sono anzi vedo auto delle forze dell’ordine che girano senza mascherine
    Non serve chiudere serve far rispettare le regole. Coinvolgere le forze armate che sono pagate da noi.

  2. Caro Sindaco Rossi, ho l’impressione che ti sei perso qualcosa. Ma sabato e domenica, prima di diventare zona rossa e nel centro della città c’erano migliaia di ragazzi AMMASSATI per le vie e nei pressi dei locali, di cui più della metà senza mascherina, tu dov’eri ? E dov’erano le forze dell’ordine? Allora, siccome a livello nazionale si continuano a prendere delle decisioni incomprensibili, perchè non hai il coraggio e gli attributi per farlo a livello locale, facendoti un giro in macchina con la polizia urbana e con le altre forze dell’ordine? Purtroppo, lo abbiamo capito che non si può contare sul buon senso dei cittadini e sopratutto dei giovani. Sarebbe ora di uscire gli attributi e uscire allo scoperto in prima persona, nel rispetto di chi rispetta le regole e nel rispetto delle persone morte, che in molti casi sono convinto sono parenti di quelli che si ammassano all’esterno dei locali, ma sopratutto nel rispetto di quelli che sono morti per salvare altre vite.

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