La preside del Centro risponde al padre:” Nessuna interruzione, stavamo organizzando la didattica in presenza”

BRINDISI- A seguito della lettera di un genitore di una bimba con sindrome di Down che lamentava l’interruzione delle lezioni in presenza della figlia presso l’istituto comprensivo centro Salvemini, lezioni che poi sono riprese regolarmente, riceviamo e pubblichiamo integralmente la risposta della dirigente scolastica , Angela Citiolo.

“In premessa, la bambina del sig. Trinchera frequenta il nostro Istituto Comprensivo fin dalla scuola dell’infanzia: è perfettamente integrata nel gruppo classe e vive serenamente e con ottimo profitto l’esperienza scolastica. Ha frequentato regolarmente fino a venerdì 12 marzo u.s. e si è assentata dall’attività didattica solo lunedì 15 marzo. Mentre formavamo i gruppi per l’inclusione (circostanza nota sia al padre che agli altri genitori della classe), fra martedì e venerdì le insegnanti hanno mantenuto il contatto con la famiglia e con la bambina, che ha frequentato in DaD con la sua classe e con il solito entusiasmo .

Detto questo, faccio dunque seguito e riferimento alla lettera aperta a firma del sig. Stefano Trinchera pubblicata, in data 20 marzo 2021, sulla testata online brindisioggi.it dal titolo “Lo sfogo di un padre: “Mia figlia con la Sindrome di Down senza scuola, abbandonata al suo destino”” ed al successivo articolo del 22 marzo, realizzato dalla Redazione della detta testata (firmato “Brindisi Oggi”), dal titolo “Dopo l’appello del papà, la bambina con sindrome Down questa mattina è tornata a scuola”.

Poiché sia la lettera aperta che l’articolo di Redazione contengono una ricostruzione dei fatti non corrispondente all’esatto evolversi degli eventi ed altamente lesiva, almeno per quanto concerne la lettera aperta, della mia immagine personale e professionale – data anche la terminologia e le locuzioni utilizzate –, per la tutela della quale mi riservo di agire legalmente, nonché dell’intero Istituto Comprensivo Centro che dirigo, ritengo doveroso precisare alcuni profili essenziali della vicenda e sgomberare, così, il campo da ogni e qualsivoglia equivoco e forma di strumentalizzazione.

Preme, innanzitutto, rilevare che nessun nostro studente è mai stato abbandonato “al suo destino” né tantomeno derubato “volontariamente e ingiustificatamente di uno strumento fondamentale, quale la presenza in aula” “da chi invece avrebbe dovuto garantirgli un equo e ottimale diritto allo studio” come si legge nella lettera aperta del 20 marzo 2021.

Personalmente, non avendone tra l’altro alcun motivo, non mi sono mai “nascosta”, come sostenuto in modo del tutto apodittico ed arbitrario nella lettera del 20 marzo, dietro “la libertà decisionale ovvero all’autonomia scolastica”.

Venendo alla vicenda in questione, premesso che la Regione Puglia non era mai stata in precedenza in “zona rossa” e che, quindi, l’intero Istituto Comprensivo Centro si è trovato a fronteggiare uno scenario completamente nuovo rispetto al passato, anche a livello burocratico e amministrativo, mi sono immediatamente adoperata, sin dalla tarda serata di venerdì 12 marzo 2021 (dal momento, cioè, nel quale è stato annunziato che la Regione Puglia sarebbe divenuta, da lunedì 15 marzo 2021, zona rossa), al fine di contemperare il diritto alla salute con l’integrazione e l’inclusione degli studenti DVA e BES.

Il 15 marzo ho quindi avviato, attraverso i docenti delle singole classi ed in particolare i coordinatori e gli insegnanti di sostegno, il monitoraggio volto ad individuare situazioni di criticità per le quali sarebbe stato opportuno adottare la didattica in presenza.

I docenti, conseguentemente, sono stati in contatto costante con le famiglie degli alunni, ivi compresa la famiglia della bambina di cui alla lettera del 20 marzo, alla quale era stato, più volte, comunicato che l’Istituto si stava adoperando per il rientro inclusivo a scuola dei bambini con disabilità o con BES.

Il 17 e il 18 marzo si è concluso il monitoraggio sull’intera scuola, e il 19 marzo è stata espletata la consultazione dei Consigli di classe: a seguito di tale attività, ho provveduto a convocare, per sabato 20 marzo, il Collegio monotematico sull’argomento e sulla organizzazione del rientro a scuola dei bambini suddetti per il lunedì successivo.

Domenica 21 marzo 2021, quindi, ho diramato una circolare diretta ai docenti ed a tutte le famiglie delle classi interessate relativamente al rientro a scuola per il giorno 22 marzo 2021, essendo riuscita, attraverso l’attività di monitoraggio e consultazione, a garantire non solo le lezioni in aula, ma anche l’inclusione attraverso la partecipazione su base volontaria di altri alunni della stessa classe.

Il rientro a scuola della bambina di cui alla lettera del 20 marzo non è, pertanto, conseguenza della stessa o di altri interventi, ma frutto di un complesso lavoro collettivo, attraverso il quale sono state monitorate attentamente tutte le esigenze per la tutela della salute di tutti e del diritto all’inclusione dei bambini disabili. Non corrisponde al vero, dunque, quanto riportato da Brindisioggi.it nell’articolo del 22 marzo 2021, secondo il quale “dopo l’appello lanciato dal padre sulle pagine di BrindisiOggi, l’uomo è stato contattato dalla scuola”. Come si è detto, infatti, già domenica 21 marzo, indipendentemente da ogni altra circostanza o presunta induzione psicologica, è stata da me emanata un’apposita circolare a conclusione di una attenta valutazione collettiva dei singoli casi, “contemperando le esigenze formative dell’alunno declinate nello specifico percorso educativo individualizzato o percorso didattico personalizzato – articolato sulla base della particolare condizione soggettiva dell’alunno/a – con le fondamentali misure di sicurezza richieste dal citato dPCM a tutela del diritto alla salute”, nel rispetto di quanto previsto dalla nota del Ministero dell’Istruzione n. 662/2021. Tutto ciò che affermo è perfettamente documentato e dimostrabile nelle sedi opportune.

La Dirigente Scolastica

Angela Citiolo

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