BRINIDISI– Richiesto l’allontanamento degli operatori sanitari non vaccinati contro il Covid. Il medico competente dell’ospedale Perrino ha disposto la richiesta di allontanamento di medici, infermieri e operatori socio sanitari che non si sono sottoposti alla vaccinazione anti Covid. Si tratta dell’applicazione di un provvedimento regionale per la tutela della salute dei lavoratori sul posto di lavoro, ma anche per garantire la sicurezza delle cure ai pazienti.
Per dare seguito alla richiesta del medico competente (il medico che si occupa delle questioni di salute legate al personale ospedaliero) il direttore sanitario del Perrino ha inviato una lettera ai primari dei reparti affinchè dispongano ferie d’ufficio a tutto il personale non vaccinato. Si tratta in particolar modo di reparti delicati quale il blocco operatorio e la Rianimazione. Al momento la situazione è in itinere perchè si sta valutando la reale situazione sui non vaccinati. Sino a qualche giorno fa erano circa581 su 5mila operatori sanitari della Asl di Brindisi.
Le conseguenze di questo provvedimento crea dei problemi sul numero del personale a disposizione nei reparti, alcuni turni potrebbero restare scoperti. Intanto la Direzione generale dispone di coprire le turnazioni con una nuova organizzazione del lavoro visto che dal 17 marzo sono stati bloccati i ricoveri e le visite non urgenti.
Un provvedimento che però non piace alla Funzione Pubblica Cgil. “Le missive inviate a molti infermieri, impegnati in reparti a rischio come la S.A.R. e il blocco operatorio, invita i primari a disporre ferie d’ufficio per i soggetti interessati, in quanto non ritenuti idonei a lavorare nei reparti Covid – scrive il segretario Pancrazio Tedesco – Contestiamo fermamente il contenuto di questi ordini di servizio. La legge Gelli – Bianco (l. 24/2017) ha differenziato la responsabilità della struttura sanitaria da quella degli operatori, prevedendo una responsabilità a titolo contrattuale per le strutture sanitarie e una responsabilità di tipo extracontrattuale per gli operatori. Il rifiuto di vaccinarsi, non è paragonabile al TSO, altrimenti sarebbe stato normato dalla legge italiana, a tal proposito facciamo espresso riferimento al fatto che le disposizioni in materia sanitaria appartengono unicamente alla normativa nazionale e non possono essere derogate da disposizioni non eventi carattere di norma primaria. A nulla può valere la disposizione punitiva di porre in ferie forzate il dipendente anche perché cade in piena contraddizione con il lavoro effettuato da tutti i dipendenti dell’Asl dal febbraio 2020”.
La Cgil chiede “ l’immediata revoca degli ordini di servizio con il relativo reintegro del personale nei reparti di appartenenza. In un momento come questo, con una grande pandemia in atto, perdere professionisti addestrati è un palese eccesso di potere non giustificato da norme di legge”.
Lu.Po.
Se venissero reintegrate…noi utenti quindi dovremo rivalerci direttamente su questi soggetti, in caso di contagio in ospedale? Buono a sapersi…
Mi chiedo, se la “morma primaria” non può essere il diritto alla salute dei paz. ricoverati, allora qual’e’ il diritto fondamentale del cittadino.
Licenziateli immediatamente