BRINDISI – (da il7 Magazine) Sono passati oltre dieci giorni dall’azzeramento dell’esecutivo e il sindaco Riccardo Rossi non ha ancora una nuova giunta. Fratture, divisioni sui temi, e tensioni interne sono venute fuori con una sola mossa. Il sindaco toglie le deleghe agli assessori senza avere ancora un esecutivo alternativo, ma soprattutto senza aver trovato ancora un accordo con la coalizione. Una mossa quella di Rossi che ha fatto emergere tutte le debolezze dei rapporti interni alla sua maggioranza. Ed ora nessuno più le nasconde. Le tensioni sono soprattutto tra Partito democratico e Brindisi Bene Comune, il primo conta ben nove consiglieri in assise, il secondo quattro, ai quali si aggiunge il presidente del consiglio Giuseppe Cellie. A distanza di otto giorni la discussione sul tavolo è ancora aperta, e nonostante nessuno intenda andare a casa prima della scadenza del mandato la quadra non è ancora arrivata.
Dopo due anni e mezzo di legislatura vengono fuori tutti i distinguo tra le forze di maggioranza. Divisioni e diverse visioni sui vari temi, in particolar modo sul futuro del porto, ma anche in campo urbanistico. Il dibattitto è aspramente aperto in casa del Partito democratico, dove in molti, compresi alcuni consiglieri comunali, chiedono di adottare la linea dura contro il sindaco e Brindisi Bene Comune. Nessuno intende uscire dalla maggioranza, ma molti democratici sarebbero stanchi dell’appiattimento del partito nei confronti della rigidità su molti temi espressi da Rossi e dal suo gruppo. Come se il Pd, primo partito di maggioranza, fosse schiacciato e in rapporto subalterno agli alleati.
In questi giorni in casa dei democratici si sono svolte l’assemblea cittadina ed altre riunioni per comprendere come andare avanti. “Il problema qui – spiega la consigliera comunale Nadia Fanigliulo – non sono i nomi della giunta, ma il metodo su come si intende procedere, perché se non siamo in grado di far valere le nostre posizioni come Partito democratico, allora è inutile continuare”. La consigliera spiega che questo non vuol dire uscire dalla maggioranza, nessuno intendere farlo. “Ma – aggiunge – se non riusciremo a trovare un legame con il sindaco allora ci distaccheremo dalle sue posizioni. Questo vuol dire che andremo spediti per la nostra strada portando le delibere direttamente in consiglio, e poi saranno valutate di volta in volta dall’assise civica. Non vogliamo andare allo scontro ma su alcune questioni sembra inevitabile”. Insomma una specie di indipendenza. La posizione di Fanigliulo sembra condivisa da molti all’interno del Pd.
All’ultima riunione i democratici avrebbero deciso di stilare una lista di priorità da sottoporre al sindaco al resto della maggioranza. Dei punti programmati sui quali ritrovare la condivisione e continuare questa legislatura, che ha ormai oltrepassato il giro di boa mostrando tutte le sue debolezze.
A surriscaldare il clima tra gli esponenti della maggioranza anche il via libera ottenuto dall’Autorità di sistema portuale ad alcune opere per il porto di Brindisi che invece erano osteggiate proprio dal gruppo del sindaco e dall’assessore all’Urbanistica Dino Borri, tecnico voluto da Rossi. E mentre il presidente dell’Authority Ugo Patroni Griffi sbandiera i suoi successi con l’ammissione ai fondi anche di numerosi progetti, l’amministrazione ne esce indebolita visto i cattivi rapporti, mai celati, tra il sindaco e Patroni Griffi. E il Pd non ci sta a cedere il passo. Intanto proprio l’assessorato di Borri sembra essere il pomo della discordia tra democratici, sindaco e Brindisi Bene Comune. Il professore universitario, urbanista, viene contestato dal Partito democratico. Che lamenta rallentamenti e pratiche bloccate negli uffici dell’assessorato e la mancanza del Pug che Borri aveva annunciato entro la fine del 2019. Ma il sindaco ha difficoltà a rinunciare al suo assessore tecnico, espressione diretta delle politiche di Rossi e dei suoi. Da una settimana ha azzerato tutto.
La nuova giunta dovrà dare una rappresentanza anche ai nuovi gruppi politici formatesi in questi ultimi tempi nella maggioranza: Italia Viva ( con i consiglieri Alessio Carbonella e Lorenzo Guadalupi che da tempo hanno lasciato il Pd) e Impegno per Brindisi (degli ex consiglieri di Leu Alessandro Antonino e Antonio Manfreda, oggi vicini al sindaco di Mesagne Tony Matarrelli). Poi dovrà colmare le due caselle vuote degli assessorati al Bilancio e alla Programmazione economica. Il Bilancio è senza assessore da novembre, da quando Cristiano D’Errico è andato via sbattendo la porta in disaccordo sul bilancio di previsioni con Rossi, e la Programmazione economica non ha una guida da luglio, da quando l’ex assessore Roberto Covolo decise di lasciare per candidarsi a sindaco di San Vito dei Normanni. Una elezione che lo ha visto sconfitto. In questi giorni si parla di un possibile riavvicinamento di Covolo al Comune di Brindisi ma non nella veste di assessore.
In una nuova redistribuzione degli assessorati in una giunta ad otto componenti, si ipotizza la divisione di un assessore a ciascun gruppo politico presente in maggioranza, tre al Partito democratico e uno al sindaco. Sempre che Rossi non voglia scegliere un esecutivo a 9 come aveva ipotizzato qualche mese fa. Una scelta che però rinnegherebbe il Rossi dell’inizio della legislatura, quando per giustificare il suo staff, composto da due persone, dichiarò che il loro costo sarebbe stato compensato da un assessore in meno.
La divisione vedrebbe un assessorato a Brindisi Bene Comune che ha anche il presidente del Consiglio, uno a Italia Viva, uno a Ora tocca a noi, uno a Impegno per Brindisi, tre al Pd e uno in quota direttamente al sindaco. Una staffetta si prevede proprio tra i democratici che confermerebbero Tiziana Brigante (attuale vice sindaco e assessore ai Lavori Pubblici) e Isabella Lettori (assessore ai Servizi sociali) per mantenere le quote rosa, ma con in bilico Oreste Pinto (assessore alle Attività produttive), al suo posto potrebbe entrare proprio il segretario cittadino del Pd Francesco Cannalire. Che potrebbe puntare all’Urbanistica. Cannalire fu già assessore per qualche mese della giunta di Mimmo Consales, Per Impegno per Brindisi si fa il nome di Massimo Vitali, vicino a Matarrelli, per Ora tocca a noi potrebbe entrare l’unico consigliere comunale, il giovane Giulio Gazzaneo, per Brindisi Bene Comune resterebbe Mauro Masiello, l’avvocato era uno dei consiglieri eletti, uscire dalla giunta significherebbe anticipare la fine della sua partecipazione politica amministrativa. Il nodo resta l’assessorato al Bilancio, non gradito dalle forze politiche che avranno un unico assessore. Di questi tempi, con un piano di predissesto approvato, sarebbe solo una grande responsabilità.
Lucia Portolano
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