BRINDISI – Sarebbe stata la giusta occasione per strappare un impegno al governo: quella famosa medaglia al valor civile che Brindisi e i brindisini meritano per aver aperto le proprie case e la propria città a quel popolo che scappava e chiedeva pane e speranza. Il sindaco Riccardo Rossi ha rivendicato quella medaglia, attraverso il suo discorso letto questa mattina al porto alla presenza del premier albanese Edi Rama, peccato che poi abbia dimenticato che proprio accanto a Michele Emiliano era seduta la rappresentante del governo italiano, la sottosegretaria alla Giustizia Anna Macina. A lei poteva chiedere questo impegno, questa promessa pubblica. Sarebbe stata la giusta occasione per un territorio che finalmente torna ad avere un rappresentante nel governo nazionale.
Macina è rimasta per tutto il tempo lì seduta ad ascoltare, ma il sindaco non le ha dato la parola. Neanche il saluto. Uno sgarbo istituzionale, e non solo. La cosa non è passata certamente inosservata, soprattutto quando la parola è stata data a Loredana Capone, presidente del consiglio regionale, lei stessa meravigliata per essere stata chiamata ad intervenire. “Vi ringrazio – ha detto Capone – non immaginavo di dover parlare, mi scuso per non aver preparato un discorso. E così vi parlo con il cuore”. Poi è stata la volta del sindaco di allora Giuseppe Marchionna, del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, ed infine del premier Edi Rama. La Macina è stata completamente ignorata. Ma siamo certi che il suo impegno per quella medaglia non mancherà, perchè è pur vero, che come ha detto Marchionna, Brindisi ha già ottenuto il suo riconoscimento con l’apprezzamento e la gratitudine del popolo albanese, ma i segni tangibili servono a raccontare la storia di un paese e della sua comunità che hanno fatto dell’accoglienza un simbolo identitario.
Lucia Portolano
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