Delrio e Quagliariello: “Le Province saranno soppresse, presto la riforma costituzionale”

ROMA- Dopo la sentenza della Corte Costituzionale la Provincia di Brindisi acquista qualche mese di vita, ma l’abolizione di questo ente appare quasi scontato, voluto dalla maggior parte delle forze politiche italiane. Forse non sarà soppressa  con la riforma contenuta nel decreto Salva-Italia, ma il destino è quello dell’abolizione. A confermare questa volontà sono due ministri del governo Letta.  Il ministro degli Affari regionali, Graziano Delrio spiega che si troveranno altre strade ma si andrà avanti sulla strada della cancellazione. “La riforma deve andare avanti e andrà avanti. Il presidente del Consiglio ha preso un impegno solenne in Parlamento per eliminare le province. Ci vuole una legge costituzionale”, ha detto Delrio spiegando che sarà necessario un anno e mezzo.

“In parallelo, per gestire la fase transitoria- spiega Delrio- il governo lavora a un disegno di legge di riforma di enti locali, comuni e città metropolitane ai quali vengono trasferite le funzioni delle province che dovevano essere soppresse e sono state ‘resuscitate’ dalla Consulta. A luglio illustreremo la riforma ai principali attori coinvolti, entro la metà di agosto sarà in Parlamento”.

Dello stesso parere  il ministro alle Riforme Costituzionali, Gaetano Quagliariello. “La decisione della Corte- afferma il componente dell’esecutivo- dimostra che è necessaria una riforma di tutto l’articolo V della Costituzione”.

Insomma il territorio non può cantare vittoria, d’altronde con i tagli che ci sono stati, i posti di lavoro a rischio  i servizi cancellati e il commissariamento,  da queste parti, nei fatti, la soppressione è già avvenuta.

Foto: Agi.it

Lucia Portolano

1 Commento

  1. Trasformiamo le province in assemblee permanenti dei Sindaci, che sono eletti dal popolo e già stipendiati, senza toccare né funzioni né confini.
    Se si elimina il livello intermedio tra regione e comune per motivi economici, il DELiRIO può continuare pure eliminando i dispendiosi comuni repubblicani in favore del podestà fascista. E se si brontola per i troppi parlamentari, magari si finisce per eliminarli tutti e affittare l’aula sorda e grigia come bivacco.
    Svendere le istituzioni rappresentative è come vendere se stessi al mercato degli schiavi

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