SAN MICHELE SALENTINO – Mercoledì 27 gennaio Alle ore 10, nel salone di rappresentanza della Provincia di Brindisi, alla presenza delle autorità civili e militari sarà celebrato il “Giorno della Memoria”, in ricordo delle persecuzioni del popolo ebraico e dello sterminio nei campi nazisti dei deportati militari e civili italiani.
La manifestazione, che ha lo scopo di mantenere viva la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia del nostro Paese, sarà arricchita dall’intervento del rappresentante della Consulta degli studenti, dopo i saluti del presidente della provincia, Riccardo Rossi e del prefetto di Brindisi, Carolina Bellantoni. Per l’occasione, inoltre, sarò proiettato un video sulla storia degli internati militari italiani.
Nel corso della cerimonia saranno consegnate quattro “Medaglie d’Onore” tra le quali quella alla memoria di Giuseppe De Fazio, di San Michele Salentino, soldato dell’Esercito italiano sopravvissuto alla cattura ed alla successiva deportazione in un campo di concentramento in Serbia. Nato a Ceglie Messapico il 9 dicembre del 1923, Giuseppe De Fazio venne chiamato alle armi il 13 gennaio del 1943 e inquadrato nel 10º reggimento fanteria “Regina” di Barletta.
Posto a difesa dell’isola greca di Kos, il 3 ottobre del 1943 i tedeschi invasero la stessa mettendo in atto l’operazione Eisbar (orso polare). Fatto prigioniero, ripetutamente picchiato e minacciato, un mese dopo venne deportato prima a Rodi, internato come I.M.I. (internati militari italiani) a Belgrado e successivamente trasferito nel campo nella cittadina serba di Magyarkanizsa.
Qui, insieme ad altri prigionieri italiani, fu costretto ai lavori forzati, spalando carbone e neve per liberare le strade, raccattando appena possibile bucce di patate per sfamarsi e marciando senza calze e con ai piedi solo zoccoli di legno. Un tavolaccio come letto e la paglia per ripararsi dal freddo.
Quando il fronte si avvicinò nei pressi del loro campo, nel settembre del ‘44, Giuseppe De Fazio ed altri compagni evasero, riuscendo a mettersi in salvo. Pesava 40 chilogrammi. Furono rastrellati dai partigiani di Tito che li trasferirono in un campo per rifugiati in Bulgaria, a Sofia, dove, grazie ad un amico e compaesano, trovò lavoro come cameriere in un ristorante. Nel marzo del 1945 riuscì a rientrare in Italia con una nave partita da Salonicco. Arrivò a Taranto il 21 Marzo del 1945, quattro giorni dopo era finalmente a casa.
Alcuni anni dopo sposò Antonietta, si trasferirono a San Michele Salentino ed ebbero due figli, Antonio e Maria. Per il resto dei suoi anni ha lavorato come fruttivendolo nei mercati rionali dei Comuni vicini. E’ deceduto nel 2008, a 85 anni.
Saranno presenti alla cerimonia di consegna della “Medaglia d’Onore” ( in diretta streaming al link https://www.youtube.com/watch?
Anteprima martedì 26 gennaio alle 10 sulla pagina Facebook e Canale YouTube di “Nova Network – San Michele Salentino” con “Vi racconto mio nonno”: in studio Giuseppe Argentiero (nipote di Giuseppe De Fazio), Rosalia Fumarola, assessora alla Cultura, intervistati da Fabrizio Barletta.
“Possiamo solo immaginare la sofferenza che i nostri giovani concittadini, come Giuseppe De Fazio, hanno dovuto sopportare in quegli anni di prigionia – spiega il primo cittadino Allegrini. Di questi militari, tanti non fecero più ritorno, furono uccisi dalle sevizie, dalla denutrizione, dalle armi. Mi approccio a questa cerimonia con raccoglimento e senso di appartenenza, affinché i giovani di oggi si rendano conto che dipende da ciascuno di noi cogliere gli orrori del passato per evitare che accadano nuovamente e per rinvigorire ogni giorno la nostra coscienza civile”.
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