BRINDISI- Precari degli Ambiti territoriali, 60 posti a rischio, la CGIL chiede la proroga di 24 mesi.
“In questi anni, con particolare riferimento da quando è scoppiata l’emergenza sanitaria COVID, si è detto molto e scritto molto sul ruolo cruciale che i servizi sociali rivestono nel contesto attuale al fine di “mantenere la massima coesione sociale” e sulle conseguenze che la precarietà lavorativa dei professionisti che operano sul welfare ha sulle vite personali, ma questo attiene ad una reiterata analisi politica quando invece occorre ormai passare ad una decisa elaborazione politico/decisionale per una nuova fase programmatoria. “Eroi” è tra le parole che abbiamo ascoltato più frequentemente nei confronti di questi Lavoratori precari impegnati nel sistema dei servizi sociali da quando è scoppiata l’emergenza Coronavirus. E tutto questo grazie all’equipe interdisciplinare degli ambiti territoriali sociali, costituita da Lavoratori Professionisti, che operano – in alcune situazioni, da più di un lustro – con contratti flessibili e precari di puro sfruttamento. Ma il rischio concreto è che ancora ci si dimentichi di questi Lavoratori.
FP CGIL e CGIL Brindisi vogliono, invece, continuare a focalizzare l’attenzione delle Istituzio- ni proprio sulle attuali dinamiche della precarietà lavorativa del sistema sociale e del suo river- berarsi in tutti gli aspetti del vivere, chiedendo adeguate soluzioni al problema anche in consi- derazione del sopraggiunto quadro normativo – legislativo teso a dare certezza lavorativa e sta- bilità ai Professionisti del settore.
Non c’è più tempo da perdere: sono circa 60 nella provincia di Brindisi, i precari con contratti prossimi alla scadenza. Dunque, professionisti che giornalmente operano attraverso rapporti di lavoro a tempo determinato con le amministrazioni pubbliche oppure con cooperative sociali, al fianco di un sempre più ridotto numero di lavoratori a tempo indeterminato dei servizi sociali professionali.
Si tratta di equipe multidisciplinari quali Assistenti Sociali cat. D, Educatori, Istruttori Direttivi Amministrativi cat. D, Istruttori amministrativi cat. C, Tecnici inserimento lavorativo, Psicolo- gi, Mediatori e Sociologi che tuttavia non si presenta uniforme, in riferimento alla tipologia contrattuale e al periodo di proroghe previste, vantando in molti casi anche una platea di preca- riato storico fin dal 2009.
Non è pleonastico aggiungere che l’attività e il supporto fornito in questi mesi da questi lavoratori è stato sostanziale e fondamentale, con carichi di lavoro esorbitanti, considerata la
suddetta emergenza pandemica ed il pensionamento anticipato previsto con “quota 100” che ha depauperato di risorse umane gli Uffici di Piano così come di personale di Servizio.
L’emergenza COVID, tra l’altro, ha inasprito la già presente condizione di indigenza e di disagio nella popolazione assistita, tanto da indurre il Ministero a consentire l’utilizzo del personale PON a sostegno degli Uffici nelle nuove rimodulazioni dei servizi, nella gestione dei buoni spesa, nelle prese in carico ecc. Ma è evidente che il personale in questione, soprattutto in questo particolare momento storico delicato e difficile non può continuare a vivere una tale anacronistica condizione di incertezza e di precarietà. In tal senso, giova sottolineare, oltretutto, che i Giudici Amministrativi hanno affermato, in una pluralità di sentenze anche recenti, che l’Amministrazione debba “adeguatamente motivare la scelta di bandire una nuova procedura concorsuale, laddove disponga già del personale precario da sottoporre ad un processo di stabilizzazione diretta, trasformando rapporti di lavoro precario in rapporti di lavoro a tempo indeterminato, recuperando stabilmente alle Amministrazioni le esperienze lavorative del relativo personale in regime di continuità”.
Ciò posto, e fatto salvo il predetto principio giurisprudenziale, si ritiene che gli ambiti ai fini della maturazione dei requisiti per la stabilizzazione, da parte della maggiorparte del personale de quo, debbano definire urgentemente la proroga dei contratti a tempo determinato. Contratti di lavoro che devono essere in linea con il dispositivo di cui all’articolo 5, comma 5, quarter del c.d. Decreto proroghe 2020, che consentono di estendere temporalmente fino a 24 mesi i contratti a termine del personale impiegato negli Ambiti con fondi erogati dal Ministero delle Politiche sociali, proprio al fine di non disperdere il patrimonio di professionalità che si è sviluppato negli ambiti sociali territoriali.
In ultimo, ma non per ultimo, FP CGIL e CGIL ritengono necessario e indifferibile cambiare paradigma individuando una gestione esclusivamente pubblica o in ultima analisi associata e pubblica dei servizi sociali e socio sanitari comunali che vedano coinvolti gli Ambiti, la ASL e la Regione Puglia. In definitiva, si può programmare una società in house a capitale pubblico internalizzando i servizi sociali oppure sviluppando una forma di sperimentazione gestionale mista pubblico-privata, individuando come azionista di maggioranza l’amministrazione pubbli- ca garantendo sempre e comunque in entrambi i casi il riassorbimento del personale dei servizi esternalizzati.
In estrema sintesi, si chiede: subito la proroga dei contratti a 24 mesi dei lavoratori in questione; la definizione di un virtuoso processo di stabilizzazione per tutti i Lavoratori aventi oggi diritto o che lo matureranno nel breve periodo; la gestione diretta dei servizi esternalizzati con l’obiet- tivo di avere una Pubblica Amministrazione non più committente che esternalizza ma che inve- ce assume direttamente il “Governo” dei servizi sociali salvaguardando tutti i livelli occupazio- nali. Questa è la grande sfida cui ci troviamo di fronte, se si desidera aumentare l’efficacia e creare vera innovazione nella erogazione dei modelli organizzativi/gestionali, nell’ottica di svi- luppare un reale benessere organizzativo per contemperare la qualità dei servizi erogati e la sal- vaguardi dei diritti dei Lavoratori.
Pertanto, si resta in attesa di riscontro con la definizione del periodo inerente alle proroghe dei professionisti in questione, nella consapevolezza della acclarata sensibilità istituzionale dimostrata anche formalmente da diversi Sindaci”.
BrindisiOggi
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