BRINDISI- (Da Il7 Magazine) L’ex Caserma Ederle diventa un parco giochi nel cuore del centro cittadino di Brindisi, il Comune destina 50mila euro del Fondo di Riserva per la messa in sicurezza, la manutenzione del verde e l’istallazione dei giochini ma sullo sfondo restano i ruderi. Lo avevano chiesto a gran voce gli stessi cittadini attraverso una sorta di passa parola sui social con l’hashtag “ #iostoconchivuoleunparco” ma il progetto proposto dall’amministrazione comunale contempla la sistemazione solo di una parte della vasta aerea che comprende l’ex Caserma lasciando in piedi quel che resta delle vetuste e pericolanti costruzioni. I cancelli della vecchia Caserma erano stati riaperti per un sopralluogo due anni fa. Grazie ad un reportage fotografico realizzato in esclusiva da Il7 Magazine, i brindisini avevano potuto scoprire cosa si nascondeva dietro a quelle vecchie mura in via Castello. Le foto interne mostravano un luogo preda del tempo, della vegetazione e soprattutto dell’incuria, cento anni di storia dimenticati.
La caserma, sorta nel 1919, in origine occupava per intero tutto l´isolato, perfettamente rettangolare, delimitata da quattro strade: via Castello, via Cittadella nuova, viale dei Mille e viale della Libertà, anche se quest’ultima all’epoca non esisteva ancora ed era una strada interna alla Marina Militare, cosí come lo era anche l´attuale Viale dei Mille. La caserma un tempo conteneva anche il palazzo del Presidio Militare. L’intera area, stabile compreso, in origine apparteneva al Demanio dello Stato, ma a febbraio del 2018 la stessa caserma, assieme ad altri 27 beni immobili, è stata definitivamente ceduta al Comune di Brindisi affinchè la potesse valorizzare e le potesse dare una nuova destinazione d’uso.
L’area è molto vasta e comprende, oltre ad un ampio spazio verde, attualmente più simile ad una giungla che il resto, anche diversi caseggiati ormai pericolanti. Proprio a ridosso dell’ingresso, appena superato il cancello, sulla sinistra , c’è una sorta di portineria, anticamente costituiva l’entrata principale. Poi vi sono due piazzali distinti sui quali si affacciano quelli che un tempo erano i depositi delle armi, gli uffici e le stanze dei soldati. Gli ambienti sono fatiscenti, Le travi rosicchiate dal tempo sembrano essere sul punto di cedere, i muri sono stati imbrattati dalle scritte dei vandali, per terra cocci di vetro e masserizie di ogni tipo. E’ evidente che in questi anni più di qualcuno sia riuscito ad introdursi all’interno della struttura e a demolirla ancora di più di quanto non abbia fatto il tempo e l’incuria. La caserma Ederle , benché nel fiore dei suoi anni fosse solo un deposito di armi in realtà era di fatto una base di appoggio per una struttura militare ancora più grande e imponente, il cosiddetto “Ammiragliato” datato 1929. Qui nella palazzina alloggiò il Re Vittorio Emnanuele III° durante il periodo del suo soggiorno a Brindisi dopo l´8 settembre 1943 durante i mesi in cui Brindisi fu la capitale d´Italia. Insomma un pezzo di storia dimenticato e che oggi riesce difficile recuperare se non con un sostanzioso finanziamento. Ed allora il Comune ha deciso di sfruttare solo spazio verde con un investimento di 50mila euro. Cosa ne sarà dei mausolei fatiscenti all’interno, al momento non si sa. Il parco giochi così progettato dal Comune dovrebbe, quindi, sorgere davanti ai ruderi che anche con qualche transenna o con qualche porta murata difficile immaginare come presidio di sicurezza. Una esempio per tutti Parco Cesare Braico dove da anni insiste un enorme caseggiato, una volta centro vaccinazione della Asl di Brindisi, che rappresenta un pugno nell’occhio per il parco cittadino ed un pericolo costante per i piccoli avventori. Ma una situazione analoga la si ha anche per l’ex Collegio Tommaseo. Anche qui il Comune ha destinato dei soldi rinvenienti dal Fondo di Riserva, circa 150mila euro, per la messa in sicurezza dell’area verde. È stata verificata l’oggettiva necessità di un radicale e tempestivo intervento finalizzato al controllo della vegetazione arbustiva che per molti tratti invade la corsia stradale e della vegetazione arborea con interventi di contenimento del rischio arboreo al fine di rimuovere lo stato di rischio e il potenziale pericolo per la pubblica e privata incolumità. I lavori saranno eseguiti da Multiservizi. Ora, anche qui, come per la ex Caserma Ederle, si pone il problema dei ruderi che per lungo tempo sono stati rifugio di senzatetto, spacciatori e vandali. Il grande edificio che un tempo ospitava l’Accademia Marinara dell’Opera Nazionale Balilla, realizzata tra il 1934 ed il 1937, è ridotto ad una rovina basta dare un’occhiata per capire che può diventare una vera e propria trappola se si ha l’audacia di avvicinarsi. In che modo possa essere utilizzato come parco senza delle opere di messa in sicurezza strutturali è difficile da immaginarsi ma soprattutto è pericoloso. A quel punto c’è da chiedersi se l’amministrazione comunale sia pronta ad assumersi ogni responsabilità prima di autorizzare la fruizione pubblica e se effettivamente la spesa vale tutti i rischi in cui si può incorrere. Tanto per l’ex Caserma Ederle quanto per il Collegio Tommaseo il risultato non cambia. Due beni che il Comune di Brindisi ha avuto in gestione ma per i quali non si trovano le risorse necessarie per un completo recupero. E dire che il Collegio Tommaseo è stato inserito ad ottobre scorso dal FAI, Fondo Ambiente Italiano, tra “I luoghi del Cuore”. Una bellissima mostra fotografica, arricchita anche da Nancy Motta, è stata organizzata presso la Casa del Turista di Brindisi proprio per stimolare i cittadini a votare il Collegio Tommaseo con la speranza di poter accedere al contributo previsto per i luoghi più suffragati.
Lucia Pezzuto per Il7 Magazine
Avete omesso il fatto che le mure, avendo un’età superiore ai 70 anni, rientrano tra quelle opere soggette alla supervisione della soprintendenza dei beni culturali la quale ha già dato parere negativo all’abbattimento. Intanto prendiamoci il giardino, poi, chissà!!